Metropolitana, si pensa all'espansione a Ovest
Brescia pioniera (in Italia) del sistema tram-treno, «per rispondere all'esigenza dell'Ovest urbano e metropolitano di trasporto pubblico di qualità, a complemento del Metrobus», sottolinea il presidente di Brescia Mobilità, Valerio Prignachi.
Un sistema di trasporto su veicoli leggeri che esercitano su tratte ferroviarie scarsamente utilizzate o dismesse, consentendo un minor impatto ambientale (grazie alla trazione elettrica) ed un notevole risparmio economico (venendo meno la necessità di realizzare nuove infrastrutture). Un sistema, ancora, nato in Germania nel Dopoguerra e protagonista, nell'ultimo decennio, di un forte sviluppo in tutta Europa. Non ancora in Italia dove una normativa in merito è ancora assente, ma è attesa per l'estate 2013.
Otto fermate lungo la tratta Castegnato-Brescia della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo. Sei fermate urbane: Stazione FS; Quartiere Primo maggio; Borgo S. Giovanni; Villaggio Violino; Villaggio Badia e Mandolossa; due extraurbane: Zona produttiva Mandolossa (al confine tra Gussago e Roncadelle) e Castegnato. È questo il tracciato ferroviario di 10 km per il quale è prevista la riqualificazione nel progetto preliminare di fattibilità redatto dal professor Giulio Maternini (con la collaborazione dell'ing. Stefano Riccardi) del Dipartimento d'ingegneria dei Trasporti dell'Università di Brescia, e commissionato da Comune di Brescia e Brescia Mobilità.
Riqualificazione che, se il sistema troverà concretezza e perché funzioni adeguatamente, non potrà esimersi dalla realizzazione di parcheggi scambiatori. Lo studio di fattibilità ne prevede due, a Castegnato e nella zona industriale della Mandolossa. Inoltre - sempre per consentire «una buona relazione ferro-gomma» - nell'area ovest di Brescia sarà modificato «l'assetto del sistema di trasporto pubblico su gomma, implementandolo con un servizio a "pettine" dalle fermate del tram ai quartieri vicini».
A proposito di concretezza: «Il 10 aprile - annuncia Prignachi - ci sarà un incontro con rappresentanti di TreNord, Provincia, Regione e Ministero dei Trasporti per analizzare il progetto». I cui numeri «sono ancora provvisori - spiega Marco Medeghini, direttore di Brescia Mobilità -. Si stimano però circa 1.500 passeggeri nell'ora di punta e 2 milioni e mezzo all'anno». L'investimento totale sarebbe compreso «tra i 30 e i 40 milioni di euro, reperibili nonostante l'attuale crisi». Il costo di gestione, ammonterebbe al «10% dell'investimento all'anno». Mentre i ricavi annui, varierebbero «tra 1 e 1,5 milioni di euro».
Quanto alle possibili «vie» tecniche per la realizzazione del progetto, secondo il professor Maternini «tra quelle previste dalla futura legge quella più facilmente adattabile alla realtà bresciana e che garantirebbe il massimo carico di passeggeri consiste nella circolazione esclusiva di tram sulla tratta Brescia-Castegnato, deviando i treni sulla linea storica Milano-Venezia, che in seguito all'avvio dell'Alta Velocità potrebbe far transitare nuovi treni». A questo proposito, Maternini sottolinea come «un possibile sviluppo del sistema tram-treno bresciano, oltre all'arrivo ad Iseo, potrebbe proprio essere la creazione di un collegamento con l'aeroporto di Montichiari e la progettata stazione dell'Alta Velocità. Dalla Stazione di Brescia vi si giungerebbe utilizzando la linea ferroviaria Brescia-Parma, con l'aggiunta di un nuovo breve tronco. Si potrebbe realizzare un parcheggio d'interscambio al casello di Brescia Sud». «L'Alta Velocità sarà pronta a fine 2015 - conclude Prignachi -. Anche per inserirci al meglio in questa nuova organizzazione viaria, vorremmo ultimare i lavori del sistema tram-treno per quella stessa data».
Andrea Pasinetti
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato