Metro leggera Brescia-Montichiari, anche il Broletto mette i titoli di coda

In Consiglio è stata approvata l’eliminazione del progetto dal Piano territoriale come chiesto dal Comune
Non c'è più il progetto della metropolitana leggera tra Brescia e Montichiari
Non c'è più il progetto della metropolitana leggera tra Brescia e Montichiari
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Il de profundis era atteso, ma non per questo non fa notizia. Il Consiglio provinciale dice sì all’eliminazione della metropolitana leggera «Brescia-Montichiari» dal Piano terrtoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), aderendo alla richiesta del Comune della Bassa e chiedendo a sua volta alla Regione Lombardia di procedere ad analoga cancellazione dal Piano d’area dell’aeroporto.

Il passaggio dopo dieci anni pone fine all’ipotesi di realizzare l’opera, che aveva preso slancio dall’accantonamento dello shunt dell’Alta velocità, vale a dire la «circonvallazione» a sud di Brescia che avrebbe evitato il transito dallo scalo cittadino dei convogli senza fermata.

«La Provincia è stata decisionista in questa partita - ha dichiarato la consigliera delegata alla pianificazione urbanistica e territoriale, Caterina Lovo Gagliardi - e ha recepito le richieste, avanzate da tempo, dal Comune di Montichiari in merito allo stralcio della linea ferroviaria leggera, che oggi viene formalmente richiesto alla Regione Lombardia, cui compete modificare il piano d’area. Ora, con questa delibera consiliare e sulla base dei progetti di Rfi ed Enac, la Giunta regionale potrà valutare una modifica del Piano d’area dell’aeroporto andando incontro alle esigenze dei territori. Aggiungo che ho anche avviato con Regione una interlocuzione in merito al destino dello shunt di Brescia, tema anche questo che merita una riflessione approfondita».

Il futuro dell’aeroporto

La consigliera Lovo Gagliardi ha anche spiegato le motivazioni dello stralcio del progetto dal Ptcp, fondate sull’attuale previsione di sviluppo dello scalo di Montichiari in ambito cargo (e non passeggeri) e sulla progettualità di Reti ferroviarie italiane, che punterà al raddoppio della linea Brescia-San Zeno-Ghedi e sul collegamento da qui a Montichiari. A questo punto la discussione in Consiglio si è accesa. Il consigliere Marco Apostoli (che poi si sarebbe astenuto sul punto) si è domandato: «Se Montichiari diventa un aeroporto solo per le merci, che senso ha la presenza della Provincia nel capitale della Catullo?». Gli ha risposto il presidente Emanuele Moraschini: «La Provincia è socia in Catullo, che fa aviazione generale, quindi un servizio per i passeggeri, da Verona». È intervenuto anche il vicepresidente Massimo Tacconi, per ribadire che «il sistema Brescia deve continuare a sostenere l’aeroporto di Montichiari: puntare oggi sulle merci non esclude un eventuale futuro sviluppo dei passeggeri. E comunque la sostenibilità ambientale deve sempre andare di pari passo con lo sviluppo economico del territorio».

Le Fontanelle

Un altro punto monteclarense dell’ordine del giorno ha animato la seduta. Si trattava della variazione al Ptcp relativa al cambio di destinazione d’uso approvato dal Comune di un’area agricola in località Fontanelle, funzionale ad una riorganizzazione degli spazi attigui al santuario mariano per fini turistici-religiosi.

Apostoli ha criticato duramente il progetto per l’impatto ambientale, invitando en passant il vescovo a leggere l’enciclica «Laudato si’», rintuzzato dai vicepresidenti Bazzani e Tacconi. La variante è poi passata con 14 voti favorevoli, uno contrario (Apostoli) e un’astensione (Daniela Edalini per le criticità del traffico). 

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