Meteopassione, in 5 anni 94 stazioni e 31 web cam
Amano la neve, la galaverna, le ondate di freddo. Si esaltano per i temporali estivi, fanno il tifo per le perturbazioni e per tutto ciò che la gente chiama «brutto tempo».
La definizione più azzeccata è forse quella dello scrittore Thomas Morris Longstreth: «Gli appassionati di meteorologia sono in parte scienziati, in parte poeti; gioiscono delle forme e dei colori che glorificano il tempo, si deliziano degli estremi». È d'accordo anche Stefano Masneri, fondatore e presidente di «Meteopassione», che in questi giorni festeggia un compleanno importante.
Tutto iniziò il 29 febbraio 2008, quando un gruppo di amici decise di creare una comunità virtuale dove condividere la passione per la meteorologia.
«Nel primo anno e mezzo di vita - spiega Masneri -, l'attività di Meteopassione si concentrò soprattutto sul web, con poche iniziative esterne. Fu una fase importante, che permise a molte persone di conoscere un ambiente piacevole e sereno dove poter discutere di meteorologia».
Il salto di qualità avvenne nel settembre 2009: «Dopo aver installato una stazione meteo e una webcam sul Monte Guglielmo e dopo aver avviato una collaborazione con l'emittente televisiva Teletutto, si crearono i presupposti per la nascita di una realtà maggiormente strutturata e organizzata».
Non sono meteorologi professionisti, ma l'aggettivo «amatoriale» mal si adatta a Meteopassione, che dal novembre 2009 è anche un'associazione, il cui scopo principale è lo studio dei microclimi della nostra provincia.
I numeri parlano chiaro: 94 stazioni meteo, 31 webcam, 51 soci, e importanti traguardi raggiunti negli ultimi cinque anni, fra cui il Monte Guglielmo, la Maddalena, il Lago della Vacca, il Monte Orfano e molti altri ancora.
Il tutto arricchito dalle collaborazioni con il Centro Meteo Lombardo e Meteo4 di Verona.
Cosa ha trasformato un gruppo di appassionati di meteorologia in un'importante associazione in continua crescita, della quale fanno parte persone con una grande competenza in materia?
«La passione, come dice il nome stesso. E la voglia di conoscere i microclimi del nostro territorio, che ci ha permesso di offrire un servizio di qualità. Non pretendiamo di essere paragonati a enti ufficiali, dove lavorano professionisti, ma nel nostro piccolo crediamo di aver fatto un buon lavoro, e i progetti in cantiere sono tanti». Quasi tutti gli appassionati di meteorologia amano la neve, e il sogno sarebbe rivivere l'evento del gennaio 1985, quando a Brescia il manto bianco sfiorò il metro di altezza: «Il motivo probabilmente rientra nella sfera emotiva, è qualcosa che nasce nell'infanzia e dura tutta la vita. La neve e la sua atmosfera ovattata rendono magica e fiabesca la realtà di tutti i giorni, e la sua purezza copre di bianco eventuali dispiaceri della vita quotidiana».
Se vi capiterà di osservare qualcuno che, sotto una fitta nevicata, misura scrupolosamente l'altezza del manto bianco, o che, durante un forte temporale estivo, ammira estasiato il cielo turbolento, non stupitevi. È un appassionato di meteorologia.
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