Messaggi falsi, sindaco di Mantova scagionato da bresciani

Sono stati gli esperti della bresciana 4en6Lab a smascherare i falsi messaggi Whatsapp attribuiti al sindaco di Mantova
Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi
Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi
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«Sì, ho modificato i messaggi che mi sono scambiata con il sindaco». Dopo un lungo interrogatorio come persona informata dei fatti Elisa Nizzoli, 38 anni di Marcaria, organizzatrice di eventi, vedova con una figlia adolescente e vicepresidente dell'associazione culturale «Mantua me genuit», ha ammesso di essersi inventata quasi tutto nella vicenda a luci rosse che da un mese sta tenendo sulla graticola il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, membro della direzione nazionale del Pd e molto vicino a Renzi.

Sono tre i messaggi su whatsapp modificati dalla donna: a rivelarlo la perizia effettuata per la Procura virgiliana dalla società bresciana «4en6lab» che ha comparato i telefoni del sindaco e della vicepresidente dell'associazione culturale scoprendo che i messaggi erano stati modificati.
I testi contenevano riferimenti molto provocatori che in realtà il sindaco non aveva mai fatto.

 

 

Stando alla consulenza, la donna copiava i messaggi da whatsapp, li incollava su un altro utente, li modificava e poi li mandava ad altre persone facendo credere fossero scritti dal sindaco di Mantova.

 

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