Mensa scolastica a Bovezzo, aumenti in vista per elementari, nido e centro diurno

Le nuove tariffe sono state approvate e «presentano aumenti moderati rispetto all’inflazione registrata in questi anni», aggiunge il vicesindaco
La  primaria «Collodi» sarà interessata dall’aumento del costo della mensa - © www.giornaledibrescia.it
La primaria «Collodi» sarà interessata dall’aumento del costo della mensa - © www.giornaledibrescia.it
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Da settembre mangiare in mensa a Bovezzo costerà alle famiglie 5 euro in più al mese. L’aumento riguarda gli studenti della scuola elementare «Collodi», ma nel bando di gara relativo alla ristorazione indetto dal Comune a giugno, sono inclusi pure il nido, il centro diurno e la partita dei pasti a domicilio, «che saranno però interessati da aumenti più contenuti», ha annunciato il vicesindaco Matteo Grandelli nel corso del Consiglio comunale.

Le nuove tariffe sono già state approvate con una delibera di Giunta e «presentano aumenti moderati rispetto all’inflazione registrata in questi anni - aggiunge il vicesindaco -. Possiamo dirci soddisfatti, perché siamo comunque riusciti a tenere dei costi buoni a fronte di un servizio che sarà migliore».

Al bando da 2 milioni e mezzo si sono presentate cinque realtà. «La selezione è stata fatta tenendo in considerazione non la parte economica, cioè il costo del pasto, il quale era già stato fissato dal consulente che ci affiancherà nei prossimi anni - afferma Grandelli - ma sulla qualità del cibo servito: è lì che le aziende potevano rilanciare. Questo perché non ci sembrava il caso di fare un’offerta al massimo ribasso sulla qualità». Ad aggiudicarsi la gara è stata la Cirfood di Reggio Emilia, che gestirà il servizio di ristorazione per i prossimi cinque anni.

Ripartizione

Come spiegato anche in Consiglio comunale, ad essere stata ritoccata è la quota massima: ecco spiegato l’aumento di 5 euro al mese. Aumento che riguarda il 90, 91% delle famiglie con figli che frequentano le elementari. Per il restante 10%, composto da nuclei con una situazione economica delicata, a cambiare è il contributo minimo versato dalla famiglia per la mensa, che passa dal 40 al 60%. Un 20% in più che riguarda anche coloro che hanno un Isee pari a zero. Si tratta di aumenti ancora più significativi dei 5 euro previsti per il restante 90% ma «siccome sono casi puntuali li gestiremo tramite il Servizio sociale - ha assicurato Grandelli -. Sicuramente non lasceremo nessuno senza mangiare».

Il pasto delle insegnanti sarà il Comune, come previsto dalla legge, a pagarlo. «Del resto l’orario prolungato è un servizio al quale teniamo molto - sottolinea il vicesindaco -. Quest’anno riusciremo a far partire la mensa il lunedì successivo all’inizio dell’anno scolastico».

Tra le novità al via a settembre anche una app tramite la quale i genitori dovranno segnalare l’eventuale assenza del figlio - e in questo caso il pasto non dovrà essere pagato - o la necessità per quel determinato giorno di un’alimentazione in bianco.

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