Mazzano attende il ritorno di Massimiliano, morto sul lavoro

Occorre il nullaosta per riportare in paese la salma dell’operaio deceduto lunedì mattina, schiacciato da una bobina
Classe 1967. Massimiliano Faro, vittima di un incidente sul lavoro - © www.giornaledibrescia.it
Classe 1967. Massimiliano Faro, vittima di un incidente sul lavoro - © www.giornaledibrescia.it
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Una comunità sospesa nel dolore e nell’attesa straziante di poter riabbracciare il proprio figlio, la cui salma farà ritorno domani, giovedì 18 luglio. Molinetto di Mazzano potrà presto dare l’ultimo saluto a Massimiliano Faro, lo sfortunato operaio rimasto vittima di un incidente sul lavoro nella mattinata di lunedì: i funerali sono stati fissati per sabato mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale. Si dovrà infatti attendere il nullaosta dopo l’autopsia disposta dal magistrato Lorena Ghibaudo perché la salma dell’uomo possa essere restituita alla famiglia per i funerali e cari e conoscenti possano così accompagnarlo nell’ultimo viaggio.

Massimiliano Faro, classe 1967 e carropontista al Centro Siderurgico Bresciano di via Industriale a Brescia, lunedì stava spostando delle bobine, insieme ad un collega, con apposita attrezzatura, quando uno dei pesantissimi rotoli di lamiera muovendosi lo ha travolto. Quali siano state le cause che hanno determinato l’incidente, verificatosi in pochi attimi ma dalle conseguenze mortali, e che hanno portato poi al sequestro di carroponte e attrezzatura per le dovute verifiche, sarà l’inchiesta in corso a stabilirlo.

Quel che è certo è che per l’operaio di Molinetto i tentativi di soccorso sono stati inutili, nonostante il collega che era con lui, rimasto sotto shock, abbia dato immediatamente l’allarme, richiamando nell’impianto cittadino medici e personale del 118 a cui purtroppo nulla è rimasto da fare se non constatare il decesso. La notizia della morte di Massimiliano Faro ha sconvolto la tranquillità della sua famiglia, gettando nella disperazione la moglie Elena e i giovani figli Alessandro e Giulia. E un pesante velo di dolore ha avviluppato anche a Mazzano, e la frazione di Molinetto dove il cinquantunenne aveva casa ed era conosciuto e apprezzato per essere persona mite e socievole, un buon amico, allegro e con il quale era bello e piacevole condividere del tempo.

 

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