Maya sì o no? Il Comune crede ancora nella mostra

Dopo il «no» di Brescia Musei alla mostra, il sindaco Paroli replica: «Prematura ogni decisione, i soldi ci sono».
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Non sarà la fine del mondo paventata dalla profezia, ma attorno alla mostra bresciana dei Maya si sta concretizzando, se non la fine, la frattura del rapporto tra il Comune e Fondazione Brescia Musei, braccio operativo dell'Amministrazione nella gestione di Santa Giulia. Al «no» secco alla mostra del presidente della Fondazione, Faustino Lechi, che ieri sul nostro giornale ufficializzava la risoluzione del contratto con la società Artematica di Andrea Brunello incaricata di organizzare l'esposizione, ieri ha risposto il «forse, vediamo» del sindaco Adriano Paroli, che lascia margini alla possibilità - una volta ottenute le autorizzazioni dei Ministeri - di aprire le porte del Museo della Città all'arte precolombiana, il prossimo 26 ottobre. In mezzo l'imprenditore Brunello, deciso a proseguire «anche in assenza di un contratto» con Brescia Musei: se la mostra andasse in porto, anche in extremis, vedrebbe garantiti i circa tre milioni di euro che il Comune sarebbe pronto a stanziare.

Un impegno finanziario praticamente a fondo perduto (per il Comune nessun introito dai biglietti, ma «ritorno d'immagine» per la città) di fronte al quale, in tempi di crisi, le posizioni di Brescia Musei e dell'Amministrazione sembrano antitetiche. Una distanza di visione politica prima ancora che operativa. Dietro le parole di Lechi - e la recessione dal contratto in mancanza delle autorizzazioni ministeriali richieste - si scorge l'idea dell'inopportunità di azzardare impegni di spesa onerosi, e forse il desiderio di girare pagina rispetto ad una gestione della cultura che negli ultimi anni è stata appaltata all'esterno, ed è stata rivolta più ai «grandi eventi» che alla valorizzazione del patrimonio cittadino.

Nel possibilismo di Paroli, la conferma di una politica intenzionata a cavalcare i grandi progetti annunciati, in questo come in altri campi. «La mostra è una grande opportunità per Brescia - ha spiegato ieri il sindaco, interpellato al telefono - e per il rilancio di Santa Giulia. Prendiamo atto della situazione di difficoltà rispetto a risorse e autorizzazioni, ma ci sembra prematuro affermare ora che non si farà più». Sulla questione delle autorizzazioni alla spesa in deroga rispetto alla legge finanziaria, «siamo in attesa di capire quale sia l'iter legislativo che ci consenta di ottenere il benestare dei ministeri». Sul finanziamento, «a bilancio mi risulta che ci siano a tutt'oggi due milioni di euro per la mostra - ha aggiunto il sindaco - non dirottabili su altre destinazioni».

Su questa apertura intende far leva Andrea Brunello, quando afferma che «ci sono fortissime probabilità che l'autorizzazione arrivi, e nell'interesse della città credo che valga la pena aspettare». Ma se la posta in gioco per Artematica è chiara, meno evidente è l'effettivo interesse per la città. E su questa partita, forse, una parola di più da parte dell'Amministrazione potrebbe essere spesa.

Giovanna Capretti

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