Maturità post-Covid, conto alla rovescia per 9mila bresciani
Ricomincia oggi la scuola e iniziato il conto alla rovescia per i circa 9mila studenti delle scuole bresciane che si apprestano ad affrontare l’esame di Stato. Sono infatti 8.316 i ragazzi degli istituti superiori statali iscritti all’ultima classe nel Bresciano (di cui 3.285 nei licei, 3.239 negli istituti tecnici e 1.792 negli istituti professionali), cui si aggiungono alcune centinaia di studenti frequentanti le scuole paritarie. E mancano ormai soltanto due mesi alla prima prova scritta, la cui data è fissata al prossimo 22 giugno. Proprio qui, peraltro, sta la novità della maturità 2022, ovvero nel ripristino delle due prove scritte.
Le novità del 2022
A differenza di quanto avvenuto per gli esami 2020 e 2021, che in piena emergenza sanitaria sono stati caratterizzati da un’unica prova orale (a partire da una tesina a cura del candidato), quest’anno i maturandi dovranno sostenere due prove scritte: la prima di italiano nazionale e la seconda su una materia d’indirizzo indicata dal Ministero ma predisposta dai docenti interni all’istituto e diversa per ogni classe. L’esame sarà tutto in presenza e solo per il colloquio è prevista la possibilità della videoconferenza per i candidati impossibilitati a lasciare il proprio domicilio.
Per il terzo anno consecutivo, inoltre, la commissione sarà interna, formata da sei docenti dell’istituto individuati entro il 12 aprile e dal presidente esterno. Questo l’impianto generale, confermato dall’ordinanza del marzo scorso, dopo che per mesi si era disputato una sorta di «toto esame», tra chi pensava che il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi avrebbe mantenuto la formula dei due anni precedenti e chi invece riteneva che, avendo le scuole archiviato quest’anno la Dad (Didattica a distanza) generalizzata per l’intera classe, il ministro avrebbe accelerato su una ripresa della formula più tradizionale, di cui gli scritti sono parte integrante.
Le due prove scritte
Entrando nel dettaglio, il tema di italiano, unico per tutti a livello nazionale, prevede sette tracce articolate in tre diverse tipologie: analisi e interpretazione del testo letterario, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità. La seconda prova scritta sarà diversa per ogni indirizzo e verterà su una sola disciplina connotativa del percorso di studi. Le materie sono già state comunicate dal Ministero; si tratta, per esempio, di latino al liceo classico, matematica allo scientifico, lingua straniera 1 al linguistico etc. Questa prova dovrà essere preparata dagli stessi insegnanti della disciplina d’indirizzo, quindi somministrata dalle commissioni d’esame (scelta per estrazione, in una rosa di tre prove diverse), per consentire una maggiore aderenza ai programmi effettivamente svolti e in considerazione anche del particolare e poco lineare iter compiuto dagli studenti in questi anni segnati dalla pandemia. Non ci sarà, perciò, nessuna versione di latino, nessun compito di matematica o nessuna prova di inglese uguale per tutti, ma l’esame sarà come dire ritagliato «su misura» in base alle situazioni.
La prova orale
Il colloquio durerà i classici 45-50 minuti. Il candidato sarà chiamato ad argomentare sul materiale scelto dalla commissione (un testo, un documento anche iconografico, un problema, un progetto o altro che gli sarà sottoposto), dimostrando di aver acquisito le abilità necessarie per affrontare i collegamenti tra le varie discipline, oltre a dover conoscere contenuti e metodi propri delle stesse.
Verranno quindi passate al vaglio le sue competenze di Educazione civica e dovranno essere rendicontati i progetti del Pcto (alternanza scuola-lavoro). Il voto è sempre in centesimi; il credito scolastico viene attribuito per un totale massimo di 50 punti per il triennio finale e 50 per le prove d’esame. Chi ottiene un punteggio di 100/100 potrà aspirare alla lode, che sarà assegnata all’unanimità dalla commissione.
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