Maturità, la ex preside: «In commissione avrei voluto sentir chiedere: sei contento?»
Gli esami di maturità sono conclusi. Ecco qualche riflessione da ex preside passionaria e da componente gruppo Esami di Stato (vigilanza). Ho visitato una decina di commissioni d’esame in provincia di Brescia. Ho dialogato online con presidenti, commissari interni ed esterni. Forse la mia lunga militanza nella scuola, 40 anni al Capirola di Leno, l’esperienza pluridecennale come presidente di commissioni d’esame mi hanno fornito una buona cassetta degli attrezzi in merito. Forse, gli scrutini finali delle classi terminali (visti i numerosi errori rilevati) meritano maggiore attenzione. Forse coloro che chiedono la nomina come presidente dovrebbero fare una breve riflessione sul ruolo da svolgere.
Ho seguito più colloqui. Certamente l’orale è la parte più problematica, è comunque il momento degli sguardi, dell’ascolto, della relazione umana con il maturando. Ho preso nota: argomenti posti per l’inizio prova, domande varie, spesso decisamente fuori dal percorso formativo. Mi sarebbe piaciuto sentire domande tipo: sei contento della scelta scolastica fatta? Quali discipline ti hanno maggiormente coinvolto? I rapporti con i tuoi docenti? Pensi di proseguire gli studi universitari?
Ho avuto l’opportunità di ascoltare studenti eccellenti, tanta bellezza a volte non apprezzata (purtroppo), come educatori spesso non facciamo emergere talenti a scuola, riempiamo anziché estrarre. Ho potuto osservare commissari interni ed esterni, veri maestri di vita, presidenti molto attenti alle relazioni umane. Ultima riflessione. Ancora un anno scolastico che lascia molta amarezza agli studenti davanti ai tabelloni. Gli esami sono finiti, agli studenti il compito, non sempre facile, di iniziare, di tuffarsi, di abbracciare nuove esperienze, di sognare nuove avventure per il loro futuro.
Ai commissari, ai presidenti, un po’ di vacanze serene. La scuola non chiude mai, settembre è alla porta per un nuovo anno, speriamo carico di buone speranze. Impegniamoci tutti insieme per una scuola pubblica di qualità, per una scuola che accolga tutti (non uno in meno) rispettando e considerando le diversità risorse e non ostacoli o muri. Per una scuola che sia vero ascensore sociale per i giovani. Per una scuola che sia la vera priorità (con la sanità) per i nostri governanti, per il nostro bellissimo Paese.
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