Maturità, il «quizzone» ha chiuso gli scritti

Lunedì gli 8mila maturandi bresciani hanno affrontato la tenuta terza prova. Tanto studio per tutti.
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Di nuovo «sotto esame» gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori che, lunedì mattina, hanno sostenuto la temuta terza prova. Dopo le due prove scritte del 20 e 21 giugno e la breve pausa del fine settimana, gli oltre 8mila ragazzi e ragazze bresciani ammessi agli esami di Stato hanno infatti dovuto affrontare il «quizzone multidisciplinare», predisposto dalle singole commissioni su alcune materie del quinto anno.

La prova non è uguale a livello nazionale, ma viene preparata da ogni Commissione d'esame, che è pertinente anche per la scelta delle discipline, per il numero di ore assegnare per lo svolgimento (in base alla difficoltà della prova stessa) e per la modalità dei quesiti, che variano tra domande a risposta singola o multipla, quindi possono essere formulate sia come domande aperte, sia come veri e propri quiz.

Ai maturandi, a seconda dell’indirizzo di studi o della specifica materia da trattare, possono anche capitare problemi da svolgere o progetti da sviluppare. Le materie della terza prova per molti «si sapevano», ma non perché i professori abbiano dato «anticipazioni», semplicemente perché non è difficile immaginare, tra commissari interni ed esterni, quali sono state in precedenza le «escluse» e quali, come logica conseguenza, potrebbero capitare.

E’ ciò che emerge dalle interviste ai maturandi di alcuni licei cittadini, tutti concordi nel dichiarare che «le materie della terza prova si potevano dedurre», ma nessuno ha dato loro «dritte», tanto che nella non certezza assoluta alla fine «abbiamo dovuto studiare tutto».
 

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