Mascherine sequestrate, Cef: «Disservizio alla comunità»

La Cooperativa esercenti farmacie ribatte ai carabinieri del Nas di Cremona
Il magazzino Cef in una foto d'archivio. Foto © www.giornaledibrescia.it
Il magazzino Cef in una foto d'archivio. Foto © www.giornaledibrescia.it
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Dopo la diffusione della notizia del maxi sequestro di mascherine in tutta Italia da parte dei carabinieri dei Nuclei Antisofisticazione e Salute che ha coinvolto anche due depositi della bresciana Cef, la Cooperativa esercenti farmacia.

Sulla vicenda si è registrata la presa di posizione dell'azienda che riportiamo qui sotto.   

«Cef prende atto, con sorpresa e deciso disappunto, circa il proprio coinvolgimento nell'iniziativa amministrativa posta in essere dai NAS di Cremona, rispetto alla quale si riserva ogni opportuna iniziativa nelle competenti sedi.

La più complessa indagine, peraltro, ha coinvolto aziende e contestato sospette irregolarità che nulla hanno a vedere con quanto, peraltro erroneamente e frettolosamente, eccepito a CEF.

In piena pandemia la nostra azienda ha lavorato alacremente, grazie all’impegno dei dipendenti durante lunghe turnazioni di lavoro, per rifornire le farmacie di tutti quei presidi sanitari indispensabili per garantire sul territorio la più efficace assistenza sanitaria.

L'approvvigionamento delle mascherine ha rappresentato un impegno prioritario, rendendosi necessario rifornire le farmacie chiamate a soddisfare la sempre maggior richiesta da parte della comunità.

Tutte le normative sanitarie prescritte in tale ambito sono state rispettate rigorosamente. 

Il sequestro amministrativo del quantitativo di mascherine presenti presso i nostri magazzini è un atto erroneo, adottato ingiustamente in quanto è stata contestata la presenza di etichettatura in lingua inglese e non in lingua italiana sebbene ciò sia previsto e consentito dalla normativa europea (Regolamento CE 425/2016).

Ancora una volta, a farne le spese saranno i cittadini, che ne verranno privati  mentre verrà avviata la fase 2, che dovrebbe rappresentare l’allentamento delle prescrizioni e la ripresa di una mobilità controllata, per cui certamente il ricorso alle mascherine sarà ancora più che determinante.

L’azienda ha dichiarato sin da subito la propria disponibilità a rietichettare le confezioni, anche se questa procedura richiederà un’ulteriore dilazione nella consegna alle farmacie, e pregiudizio che verrà scontato in termini di disservizio dalla comunità». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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