«Margherita d’Este» rilancia la carta low cost e punta su Aldi, Cianfrus, Aris e Kik

Tramontata l’ipotesi di un annunciato «polo del benessere», il centro commerciale Margherita d’Este di San Polo, nato nel 1987, ora gioca la carta low cost. «Non un ripiego, ma una scelta precisa che sin da ora si mostra centrata e che nell’arco di poco potrebbe riservare importanti numeri sul piano del rilancio della struttura» come conferma un operatore. Lasciata la linea del «salutismo» la scelta strategica della società di gestione lancia un cambio di target che pare alla luce dei primi riscontri essere azzeccato.
L’indirizzo è suggerito già oggi da un’offerta generalista, che punta ai brand e alle catene di merceologia varia dedicata alla casa e all’abitare, con l’outlet nello stile di «Oviesse» - già esistente da tempo - che di fatto ha tracciato un solco, offrendo la possibilità di trovare veramente di tutto a prezzi mediamente bassi.
L’offerta
Di fondo a governare l’offerta del Margherita d’Este oggi sono brand come «Action» (catena olandese che vende oggetti per le famiglia, giocattoli e cancelleria, bricolage ed elettronica) già presente in città in via Triumplina, oppure come il supermercato «Aldi» con offerte a detta dei clienti «straordinariamente convenienti». Oppure come «Cianfrus» del Gruppo Bottardo dove si trova di tutto per la casa e il bricolage, compendiato con la logica della convenienza. Sbarcati poi «Aris Point» (pigiameria e intimo) è la «Kik» (abbigliamento e casa) che conta su 70 punti vendita in Italia e 4.000 in Europa che sta definendo l’apertura a San Polo. «In effetti che stupisce è la qualità di quanto offerto commisurato al prezzo: c’è da chiedersi come facciano a reggere in ordine ai fatturati e ai costi» è la domanda che si fanno i membri di una famiglia che giungono a San Polo dall’altra parte di Brescia.
La strategia
E qui si delineano le scelte strategiche: in realtà il centro commerciale afferisce ad un tratto di città che in un raggio di 5 chilometri conta su un bacino di 35mila residenti. «In più la vicinanza con le grandi arterie del traffico, nonché gli ampi spazi di parcheggio, agevolano da un lato l’accesso e dall’altro il richiamo dell’area e rende appetibile la superficie espositiva che peraltro offre anche ampie metrature», come conferma dal centro un altro operatore.
In realtà che sembra attirare particolarmente è l’aspetto non secondario dell’economicità dei costi rispetto a centri omologhi: «mediamente qui il costo di affitto è 100/120 euro al metro quadrato, contro più o meno i 700/800 degli altri. E questo anche a seguito delle fasi di decadenza sopportate dal Margherita d’Este» prosegue un operatore commerciale. Chi commercializza gli spazi del Margherita d’Este punta ad allargare i singoli negozi: di fatto si impone lo stop ai negozi di piccolo taglio con conduzioni a livello di famiglie.
«Stiamo attendendo che arrivi la "Sforneria" che apre qui dopo il negozio in centro» spiegano da San Polo, a dimostrazione di un dinamismo che offre però anche spazi adeguati a brand emergenti mentre resiste da oltre 29 anni il salone «OK Capelli». Ma la logica del low cost è anche nella commercializzazione degli spazi: il rilancio passa per una convenienza duplice, di prezzo e di costi di gestione, creando il presupposto per una nuova storia tutta da scrivere del vecchio centro commerciale.
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