Manolo non è in carcere, il processo inizia con un rinvio

Manolo, che la notte di Ferragosto del '90 uccise 4 componenti della famiglia Viscardi, non si trova nel carcere serbo
STRAGE TORCHIERA: MANOLO NON SI TROVA E SLITTA IL PROCESSO
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Ljubisa Vrbanovic, detto Manolo, che la notte di Ferragosto del 1990 uccise quattro componenti della famiglia Viscardi a Torchiera di Pontevico, non si trova nel carcere serbo in cui dovrebbe essere detenuto. Ed è per questo che la prima udienza, prevista oggi, del processo davanti ai giudici della Corte d’assise di Brescia è destinata a slittare.

Il procedimento era stato sospeso dopo l'udienza preliminare perché Manolo, condannato per la strage prima alla pena capitale in Serbia, poi commutata in 40 anni di carcere, non poteva presenziare al processo in Italia e questo era da intendersi come legittimo impedimento.

Era quindi stata sottoscritta una convenzione tra Italia e Serbia che prevedeva l'estradizione e il processo si sbloccò. Le autorità serbe hanno però recentemente risposto che Manolo non si trova nel carcere in cui dovrebbe scontare la pena e i giudici (presidente Vittorio Masia, a latere Roberto Spanò) non potranno quindi far altro che rinviare la prima udienza. Manolo, quella notte di 25 anni fa, con il nipote Ivica Bairic (che poi morì in un conflitto a fuoco con la polizia serba) nel corso di un tentativo di rapina uccise a colpi di pistola Giuliano e Agnese Viscardi e due loro figli. Si salvò solo Guido Viscardi, il figlio maggiore, che non viveva più con loro. Fu proprio Guido a scoprire il massacro.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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