Manlio Milani: «La mia laurea è un dono alla città»
«Brescia ha affrontato un percorso di ricomposizione della memoria che ha saputo superare le precedenti fratture, curare la ferita della città. Ci sono voluti 43 anni ma , grazie a questo impegno collettivo, la verità giudiziaria alla fine è stata raggiunta».
Lo ha detto Manlio Milani, presidente dell'associazione vittime della Strage di Piazza Loggia che oggi in un Teatro Grande gremito ha ricevuto la laurea honoris causa in Giurisprudenza.
«Abbiamo una verità incompleta - ha detto Milani - ma che fissa nella storia le responsabilità politiche, ne definisce il marchio di fabbrica, alla destra eversiva, colloca la nostra strage nel disegno eversivo che ha colpito il Paese».
«Se questa sentenza - ha aggiunto Milani - ha permesso a questi nostri caduti di trovare un luogo in cui riposare, resta l'amarezza nel constatare che il tempo ha impedito a molti familiari e feriti di cogliere con noi il valore di quella giustizia ritrovata». Per il Rettore dell'università statale di Brescia, Maurizio Tira, «Milani ha lavorato per il bene di tutta la nostra comunità su tre aspetti: verità, memoria e riconciliazione».
La laurea, definita da Milani «un dono alla città», è arrivata dopo «una vita spesa per tenere vivo il desiderio di verità e giustizia in merito alla strage di Piazza della Loggia, attraverso un lavoro di indagine, di ricerca, di memoria e di contrasto delle mistificazioni e dei depistaggi», come si legge nelle motivazioni.
In sala erano presenti, tra gli altri, anche Benedetta Tobagi, figlia del giornalista Walter, assassinato dalle Brigate rosse nel 1980 e Agnese Moro, figlia di Aldo Moro, oltre alle autorità civili, religiose e militari della città.
Il compito di leggere la laudatio è andato a Carlo Alberto Romano, delegato dell'università alla responsabilità sociale: «In questi 43 anni Milani ha dimostrato la piena padronanza dei principi giuridici» Il sindaco della città, Emilio Del Bono, lo ha inoltre definito «un protagonista della vita civile di Brescia».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato