Manifestazioni non comunicate: sette denunce anche a Brescia
Piovono le denunce a carico dei promotori delle manifestazioni contro il Green pass non preavvisate che si sono tenute nel pomeriggio di sabato in tutta Italia. La «perturbazione» non lascia Brescia all’asciutto. Fonti investigative assicurano che sono sette gli organizzatori dell’appuntamento di piazza Vittoria denunciati nelle scorse ore per la violazione delle disposizioni contenute nell’articolo 18 del testo unico di pubblica sicurezza.
I promotori dell’evento che ha richiamato un migliaio di persone in piazza Vittoria per protestare contro il Green Pass e l’obbligo vaccinale rischiano l’arresto fino a sei mesi e un’ammenda tra i 103 e i 413 euro per non aver comunicato la riunione al questore almeno tre giorni prima.
Riunirsi, pacificamente e senz’armi, è un diritto costituzionalmente garantito che le autorità possono vietare soltanto per comprovati motivi di sicurezza o di incolumità pubblica. Le autorità, il questore, va comunque preavvisato in modo che le condizioni in cui si svolge la riunione siano valutate e sia organizzato l’ordine pubblico. Nella contravvenzione che rischiano i promotori del sabato di protesta in piazza Vittoria non incapperà chi si è limitato a partecipare.
I presenti che non rispettavano il distanziamento o non indossavano la mascherina (prevista all’aperto qualora non sia possibile stare almeno ad un metro di distanza dal prossimo), potrebbero essere semmai sanzionati con una multa da 400 euro. Resta da capire se e come saranno individuati. Le denunce per le manifestazioni non preavvisate dello scorso sabato sono scattate anche nel resto d’Italia.
Ad affermarlo, implicitamente, nella giornata di lunedì è stato il Viminale. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha preso atto che nessuna delle riunioni di piazza di quelle che si sono svolte in tutta Italia contro il Green pass era stata debitamente preavvisata. Oltre a quelle di Brescia denunce sono scattate anche a Piacenza (in assenza di promotori, nei confronti di chi ha preso la parola, come prevede la legge); ma anche a Genova, dove peraltro si sono registrati lanci di oggetti all’indirizzo della sede del Secolo XIX, a Pescara e pure a Roma.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato