Malumori al Villaggio Sereno: «La corrispondenza non arriva»
Posta che non arriva, imbucata nelle cassette sbagliate (in strade e civici diversi da quelli segnati sulla busta), avvisi di ritiro consegnati senza prima aver suonato il campanello: sono solo alcune delle segnalazioni che, da mesi, i residenti del Villaggio Sereno inviano al Consiglio di quartiere e affidano al gruppo Facebook.
«Sei... eri... del Villaggio Sereno se...». E così il CdQ ha deciso di pubblicare sulla propria pagina social un sondaggio: «L’obiettivo - spiega la presidente Michela Panni - è raccogliere elementi per avere un quadro chiaro della situazione e, quindi, inviare un dossier da sottoporre a Poste Italiane e al Comune». L’appello è stato pubblicato tre giorni fa e, per ora, il problema pare duplice, uno riguarda la toponomastica, il più complesso e grave, l’altro la consegna.
La toponomastica
Con l’entrata in funzione dei sistemi di compilazione automatica degli indirizzi, molti di questi sono scritti in maniera non chiara, non solo a chi consegna, ma in primis agli strumenti di lettura che smistano la posta.
Facciamo un esempio: gli indirizzi di alcune località, come per i villaggi Marcolini, devono riportare il nome del quartiere, ma le intelligenze artificiali non comprendono quanto questo sia importante e, quindi, ne omettono una parte se troppo lungo o lo abbreviano in maniera non chiara. E la corrispondenza resta ferma o si perde.
«È il caso - continua Panni - degli inviti agli screening di Ats o alle vaccinazioni che non arrivano a destinazione. Sembra a nessuno. E questo è molto grave perché, soprattutto per gli screening, se non ci si presenta all’appuntamento si viene depennati. E le ripercussioni sulla salute potrebbero essere enormi». E aggiunge: «Questa è la nostra priorità: contattare Ats e risolvere questo primo problema».
Poi bisognerà «rivolgersi al Comune - dice Panni - per far sì che vie e traverse siano indicizzate correttamente» (anche su Google Maps che a volte porta chi inserisce alcuni indirizzi del Sereno, al Villaggio Badia): la questione riguarda, infatti, anche banche o enti pubblici.
Il recapito
L’altro problema è la consegna: alcune volte, anche in presenza di un indirizzo scritto correttamente, la missiva viene imbucata in una cassetta sbagliata (a dispetto del nome e del cognome): alcuni cittadini scrupolosi si prendono la briga di recapitarla al destinatario, altri si affidano ai social. Il rischio di non ricevere quanto è proprio, magari una bolletta, in ogni caso c’è.
Tra le varie segnalazioni ce ne sono anche di chi dice di aver trovato avvisi di ritiro di raccomandate e pacchi senza però aver sentito il campanello (ma è una lamentela che si sente ovunque), altri sostengono che «il postino non conosce i numeri romani». Insomma, di materiale per il CdQ ce n’è già un po’, ma per chi volesse contribuire può farlo su Facebook o attraverso la mail cdqsereno@comune.brescia.it.
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