Maltrattamenti su disabili, il gip: «Atti umilianti e un regime di vita penoso»
«Si registrava una impressionante serie di atti umilianti, capaci di instaurare un regime di vita penoso nei confronti di individui bisognosi di assistenza negli atti della vita quotidiana». Lo scrive il gip del Tribunale di Brescia Angela Corvi nell’ordinanza che impone il divieto di avvicinamento ai cinque operatori sociosanitari di un Rsd di Brescia accusati di maltrattamenti sui pazienti affetti da disabilità.
«Si tratta di atti posti in essere da soggetti che avrebbero dovuto curare, accudire, nutrire le persone offese, anziché approfittare apertamente della loro condizione inerme e della incapacità di difendersi o chiedere aiuto. Atti che avevano l’effetto di sminuire o di negare la personalità delle vittime, trattandole come essere inferiori, a causa della loro disabilità fisica o psichica» scrive il gip.
Operatori allontanati
Nelle scorse ore era arrivata anche una nota degli Spedali Civili di Brescia, che gestisce la residenza pubblica per disabili «Giuseppe Seppilli» in via Foro Boario, finita al centro dell’inchiesta della Procura di Brescia. «Nel marzo 2022, la Direzione Socio-Sanitaria di Asst Spedali Civili riceveva una segnalazione interna su possibili comportamenti non idonei nei confronti di alcuni ospiti. Immediatamente la direzione ha provveduto ad avvisare i Nas e a chiedere che fossero condotte indagini a tutela dei nostri ospiti» spiegano dagli Spedali Civili di Brescia. «Su indicazione del giudice, la direzione ha immediatamente provveduto a spostare i cinque operatori oggetto dell’indagine dalla struttura per disabili, sostituendoli con altro personale e garantendo così la sicurezza degli ospiti».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato