Maltrattamenti nella ginnastica: divieto di entrare in palestra per l'allenatrice bresciana

La misura cautelare interdittiva è stata notificata questa mattina alla donna finita sotto indagine dopo la denuncia di due atlete
La perquisizione della Polizia nella palestra di Calcinato - Foto © www.giornaledibrescia.it
La perquisizione della Polizia nella palestra di Calcinato - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Svolta nell’inchiesta della Procura di Brescia sui presunti maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di giovani atlete di ginnastica ritmica. Su richiesta del pubblico ministero Alessio Bernardi, il gip Francesca Grassani ha disposto per l’allenatrice bresciana Stefania Fogliata la misura cautelare interdittiva del divieto di allenare su tutto il territorio nazionale.

Questa mattina gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Brescia hanno notificato il provvedimento all’allenatrice, 30 anni, che lavora in una palestra di Calcinato. L’indagine era nata dalla denuncia nell’agosto scorso di due atlete che hanno interrotto l’attività sportiva a causa dei presunti atteggiamenti dell’allenatrice.

L’istruttrice federale di ginnastica ritmica Stefania Fogliata è accusata di maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese, con condotte che sarebbero andate avanti dal 2017 ad oggi. Otto le presunte vittime

Nel settembre dello scorso anno personale della Squadra Mobile della Questura di Brescia aveva raccolto le confidenze di una madre in merito a presunte condotte illecite dell’allenatrice di un’Accademia per atlete di ginnastica ritmica, affiliata alla «Federazione Ginnastica d’Italia», con sede a Calcinato, durante gli allenamenti, nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste di età compresa tra i 10 e i 14 anni.

Le presunte vittime sono state ascoltate in audizioni protette videoregistrate e assistite da una psicologa dell’Asst di Brescia. Sono state poi sentite oltre 25 persone tra vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell’istruttrice, psicologi cui si erano rivolte talune atlete, nonché gli stessi vertici della Federazione nazionale.

Dai cellulari sono state recuperate tracce delle chat di messaggistica pregresse e di riprese video di alcuni episodi, talora effettuate dalla stessa indagata.

Secondo la valutazione espressa nell’ordinanza interdittiva gli elementi raccolti avrebbero confermato il quadro indiziario e spiegato la ragione per la quale le giovani ginnaste avrebbero abbandonato l’Accademia anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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