Maltrattamenti nella ginnastica, Calcinato si interroga: «Cosa succede ora alle ragazze?»

Il paese è sconcertato dall'inchiesta a carico di Stefania Fogliata, l'allenatrice accusata di maltrattamenti nei confronti di otto atlete
Il sopralluogo della polizia al palazzetto Nemesi di Calcinato - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il sopralluogo della polizia al palazzetto Nemesi di Calcinato - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Tensione, preoccupazione e anche un po’ di paura tra le ragazze della Nemesi: erano una decina ieri mattina fuori dal palazzetto dello sport di Calcinato, mentre la Polizia all’interno effettuava il sopralluogo nell'ambito dell'inchiesta a carico di Stefania Fogliata, l'allenatrice accusata di maltrattamenti nei confronti di otto atlete della ginnastica ritmica.

Distolte per qualche ora dagli allenamenti, erano preoccupate perché a breve ci saranno le gare, per tutto quello che sta capitando alla loro allenatrice, per una situazione difficile da affrontare e magari anche da comprendere alla loro giovanissima età. Anche l’amministratore unico dell’Azienda Servizi Comunali di Calcinato, Gianluigi Prati, ieri mattina è andato al palazzetto.

La società lo gestisce per conto del Comune, che ne è proprietario: «Ci spiace molto - ha riferito l’assessore allo Sport Alberto Bertagna - che sia emerso questo quadro nel nostro paese, per noi è stato un fulmine a ciel sereno. L’attività e la collaborazione con l’associazione Nemesi andava avanti ormai da anni e sapevamo che operava ad alti livelli, ottenendo ottimi riscontri. Aspettiamo che il lavoro della magistratura faccia il suo corso».

La Nemesi è arrivata a Calcinato nel 2016 e da allora ha portato avanti la propria attività al palazzetto dello sport così come numerose altre realtà del territorio. Proprio ieri mattina, per esempio, è arrivato il gruppo di anziani per la ginnastica dolce: prima ha atteso all’esterno della struttura, poi è stato fatta entrare.  Anche le ragazze, una volta terminato il lavoro delle forze dell’ordine, sono rientrate. A un certo punto è arrivato anche un papà, messo in allerta dalla figlia: ha voluto sincerarsi di persona che stesse bene. Cosa succederà adesso? «Alla luce degli ultimi sviluppi, chiederemo alla società - spiega ancora Bertagna - se e come intenderà proseguire con l’attività».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato