Maltrattamenti e stalking: condanna per un carabiniere

Pena di un anno e quattro mesi per l’appuntato che lavorava nella compagnia di Chiari
Il Tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Prima è stato ascoltato l’imputato, che ha offerto la sua versione dei fatti e respinto ogni addebito. Poi si è aperta la discussione in cui la Procura della Repubblica ha chiesto la condanna a tre anni e due mesi di reclusione mentre la difesa ha chiesto un’assoluzione con formula piena.

Dopo quasi due ore di camera di consiglio, il giudice Paola Giordano ha emesso la sentenza: condannato a un anno e quattro mesi con pena sospesa per stalking e maltrattamenti. Si è chiuso così il processo a carico di un appuntato dei carabinieri di 40 anni, fino a qualche mese alla compagnia di Chiari, che riguardava episodi di maltrattamenti, stalking e lesioni che si sarebbero verificati nei confronti della ex.

L'udienza

Nella prima parte dell’udienza il militare, ora trasferito, ha risposto alle domande del suo avvocato, spiegando come fosse stato lui a interrompere la relazione dopo aver scoperto un tradimento, di aver lasciato alla ex e alle loro figlie la casa per cui continua a pagare il mutuo e di essersi poi rifatto una famiglia con una collega con cui ha recentemente avuto una figlia. «Che bisogno aveva il mio assistito di porre in essere atti persecutori verso una donna con cui non voleva riallacciare la relazione? » ha chiesto l’avvocato La Mattina che ha poi spiegato come «sia il Tribunale dei minori che il Tribunale civile che si sono occupati della separazione non hanno segnalato nulla nei confronti del mio assistito».

La procura della Repubblica ha ribadito la propria posizione e spiegato che l’esame dei testi, persona offesa e suo familiari, è stato viziato dai timori che potessero perdere la casa e avere qualche tipo di ritorsione e per questo ha chiesto una condanna a tre anni e due mesi.

Dopo aver letto la sentenza di condanna a un anno e quattro mesi il giudice ha anche stabilito che gli atti vengano trasmessi all’Arma per valutazioni disciplinari nei confronti dell’appuntato. La posizione del militare era stato vagliata in sede disciplinare dall’Arma in relazione ai rapporti con l’imprenditore Francesco Mura a processo per riciclaggio per conto di una ’ndrina calabrese.

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