Mafia: le aziende al Nord sono un business

Per le mafie i ricavi annui in Italia hanno un valore medio di 10,6 miliardi di euro: nel nostro territorio presenti aziende sospette.
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Cifre da capogiro realizzate facendo affari in maniera illegale e ricorrendo a trucchi contabili come quello delle società occultate nelle cosiddette scatole cinesi o ricorrendo a prestanome per aggirare i controlli. Espedienti che hanno fatto registrare alle mafie ricavi in Italia che hanno un valore medio di 10,6 miliardi di euro annui (con una forbice che va da un minimo di 8,3 a un massimo di 13), pari allo 0,7% del Pil, cioè 178 euro per abitante. Fonte principale degli introiti illeciti sono le estorsioni e il traffico di stupefacenti.
A conseguire le maggiori entrate in milioni di euro sono camorra e ’ndrangheta, con profitti pari rispettivamente al 35 e al 32% di tutti i ricavi mafiosi. È quanto emerso dal rapporto di Transcrime intitolato "L’espansione e il peso dell’economia criminale",

Il tasso più alto delle aziende mafiose è concentrato nel Sud Italia, ma anche alcune province del Nord (Milano, Lecco, Brescia, Como, Bologna) mostrano un’alta presenza di aziende mafiose. Dal rapporto emerge come le aziende mafiose preferiscano operare in territori dove sia già alta la presenza dei boss, con bassa competitività straniera, e in settori ad alta intensità di manodopera e a bassa tecnologia.

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