Maddalena, nasce l'associazione fondiaria: obiettivo proteggere il monte simbolo di Brescia
Aree boschive in stato di abbandono, potenzialmente a rischio idrologico e d’incendio: è questa la valutazione del Comune di Brescia, condotta a fianco di Plis delle Colline (Parco locale di interesse sovracomunale), su una parte dei 1.500 ettari che comprendono il monte Maddalena (874m) e il colle San Giuseppe. Non tutti i terreni sono in cattive condizioni; è pur vero, però, che tra maltempo anomalo, fiamme e fumo – spesso conseguenze del cambiamento climatico in atto – gli anni passati hanno messo a dura prova alcune zone del monte (30 ettari danneggiati l’inverno scorso). Ecco perché il Comune ha deciso di dare vita all’Asfo, Associazione Fondiaria Monte Maddalena, aperta sia a privati sia ad altri enti pubblici.
Obiettivo
L’obiettivo? Lavorare insieme per la salvaguardia dei boschi del monte tanto amato dai bresciani, in un’ottica di trasparenza e sostenibilità. Ogni Socio facente parte dell’Asfo darà in gestione le proprie terre, che verranno valutate e divise in categorie (in base alla priorità degli interventi da avviare) da una commissione tecnica (figure professionali come agronomi, forestali, ecc.), ancora da selezionare.«I privati, che al momento possiedono il 90% dell’area presa in considerazione, non dovranno cedere le proprie terre; si tratta di una presa in carico da parte dell’associazione, che penserà a riassestare le zone in condizioni di “sofferenza”» ha affermato Miriam Cominelli, Assessora all’Ambiente, in apertura alla conferenza stampa di ieri a Palazzo Loggia. I terreni di proprietà pubblica della Maddalena (il restante 10%) appartengono allo stesso Comune, alla Provincia e agli Spedali Civili.
I fondi
«L’Asfo avrà un presidente e un ordinamento disciplinato dai relativi statuti, nel rispetto delle norme previste in materia» spiega Graziano Lazzaroni, direttore del Pils delle Colline, che affianca l’Asfo in questa fase iniziale. «In quanto associazione, potremo accedere ai bandi pubblici. Partiamo già con un fondo di 238mila euro, ricevuti in seguito alla partecipazione al bando di Fondazione Cariplo “Un filo naturale”» prosegue Cominelli. La bozza dello statuto deve essere ancora approvata dal Consiglio Comunale. Entro fine anno, l’Asfo dovrebbe aver costituito almeno il nucleo originario. Su questo modello esistono già le associazioni fondiarie di Varese e Sondrio.
Per chi intendesse entrare a far parte dell’associazione, si consiglia di contattare direttamente l’ente istituzionale. Maggiori informazioni sul sito ufficiale www.comune.brescia.it.
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