Macogna, Bosco Stella e Castella: fronte caldo delle discariche
Cazzago San Martino, Travagliato, Berlingo, Rovato. E ancora Ospitaletto, Castegnato, Paderno, Passirano, Rezzato, Brescia e Castenedolo. Sono i Comuni interessati dalle tre discariche al centro dell’attenzione in questo periodo: Macogna, Bosco Stella e Castella sono sotto i riflettori, anche se complessivamente gli impianti in discussione sono nove.
Sulla prima è arrivata ieri una svolta significativa con il sequestro dell’area disposto dalla Procura. Dopo il conferimento dei primi materiali, in totale l’ex cava gestita dalla D.r.r. dovrebbe ospitare 1,3 milioni di metri cubi di inerti, gli attivisti del comitato che si oppone all’impianto avevano fatto analizzare i rifiuti, trovando valori fuori norma di molibdeno, bario e tds, vale a dire il totale dei rifiuti disciolti. Risultati che hanno portato a un esposto in Procura: in attesa che vengano resi noti i risultati delle analisi condotte dall’Arpa, è probabile che quei valori abbiano portato al provvedimento eseguito ieri mattina dai carabinieri. Tutto ciò mentre il ricorso al Tar contro la discarica presentato dai Comuni di Cazzago, Berlingo, Travagliato, Rovato e da Legambiente verrà discusso soltanto l’8 giugno 2016.
Per quanto riguarda Bosco Stella (nella zona di Ospitaletto, Castegnato, Paderno e Passirano), il 24 settembre è prevista l’ultima conferenza dei servizi sull’istanza presentata da Aprica-A2A. Dal Pirellone era arrivato un preavviso di rigetto, eppure la partita è ancora aperta. La multiutility controllata dai Comuni di Brescia e Milano ha ridotto la discarica da 3,8 milioni a 1,9 milioni di metri cubi, ma per i comitati che da dieci anni lottano contro l’impianto il ridimensionamento non basta. Nei prossimi giorni sono annunciate assemblee e mobilitazioni per ribadire il no alla discarica.
Anche per Cava Castella, a Rezzato, ma vicina a Brescia e Castenedolo, era arrivato un primo parere negativo dalla Regione. Il 24 settembre è prevista la seconda conferenza dei servizi per discutere della domanda presentata da Castella srl. In gioco ci sono 1 milione e 890mila metri cubi di rifiuti. Secondo gli ambientalisti il progetto presentato dopo le osservazioni negative del Pirellone è deficitario, per i Comuni interessati è inaccettabile. Anche perché, per quanto riguarda Brescia, è a pochi passi da dove dovrebbe sorgere il Parco delle Cave.
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