Macchine da cucire secolari in mostra a Molinetto di Mazzano
La macchina da cucire ha rappresentato per intere generazioni un simbolo del focolare, della laboriosa intraprendenza in quota rosa capace di ottimizzare risorse (spesso scarse) e e di vestire intere famiglie.
L'occasione per riscoprire il valore di uno strumento che è stato anche tra i primi a meccanizzare un procedimento - quello del tessere sartoriale - da sempre affidato alla manualità per lo più femminile e a varcare così la soglia di tutte le case, viene da una iniziativa che trova spazio a Molinetto di Mazzano.
Prende infatti il via oggi, alle 16, nei locali adiacenti la chiesa parrocchiale, in via Largo Artegna, una mostra di macchine antiche da cucire (poi visitabile anche domani, e da giovedì a domenica prossimi).
In esposizione, ci saranno 32 modelli per la cucitura di cappelli, scarpe e abbigliamento, fabbricati tra il 1870 e i primi Anni '30, e restaurati e rimessi in funzione dal signor Giovanni Scattorelli, pensionato della frazione che, da 7/8 anni, ha scoperto questa passione e va quindi alla ricerca delle macchine in fiere e mercatini di settore, per poi provare a riportarle alla condizione che avevano quando sono uscite dalla fabbrica che le ha prodotte attraverso una certosina opera di restauro.
Original Brunonia, Haid & Neu, Grossman Anita B, Zimmerman, sino alle più recenti Singer, sono i marchi presenti in mostra. C'è pure una Howe, figlia di quel Elias Howe che ottenne il primo brevetto per la macchina da cucire e un'altra ancora che «forse ha fatto le braghe a Garibaldi» come ebbe a dire il collezionista che la esibiva sul banco da cui poi acquistò Scattorelli.
L'esposizione, organizzata in collaborazione con il Gruppo 71.07 e la parrocchia, e ad ingresso libero, resterà poi visitabile domenica 16 e sabato 22 e domenica 23 ottobre dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 20.30, e giovedì 20 e venerdì 21, dalle 16 alle 20.30. Possibilità di concordare visite in altri giorni e orari, contattando il 339.3995331.
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