Lutti Covid a Brescia: 2mila in ospedale, oltre 600 a casa

Il report fotografa dove sono avvenuti i decessi: Verolanuova il comune con più morti dopo la città
Il vescovo Tremolada benedice le bare dei morti per Covid, nella primavera del 2020 -Foto © www.giornaledibrescia.it
Il vescovo Tremolada benedice le bare dei morti per Covid, nella primavera del 2020 -Foto © www.giornaledibrescia.it
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Una strage silenziosa, ma al tempo stesso molto rumorosa perchè ha spaventato la popolazione, ha fatto parlare molto e impegnare colonne di piombo per descrivere lo strazio di una comunità alle prese con un virus subdolo, capace di colpire quando meno te l’aspetti, strappare gli affetti più cari per quella che in un primo tempo poteva sembrare poco più di un’influenza.

E purtroppo la conta dei morti è diventata quotidiana, un bilancio tragico che ora ha una catalogazione più precisa. Attraverso un report regionale, scaturito da un’interrogazione a risposta scritta dei Lombardi civici europeisti all’assessorato al Welfare, si evince una interessante classifica su dove siano avvenute le morti da Covid nella nostra provincia con dati aggiornati al 6 settembre.

Si evince ad esempio che 2240 decessi per cause imputabili al Covid sono avvenuti negli ospedali di Brescia e provincia, ma si scopre anche che 633 vittime sono morte fra le mure domestiche, in alcuni casi senza poter ricevere adeguata assistenza sanitaria, specialmente nel pieno dell’emergenza, quando mancavano respiratori e le strutture di terapia intensive hanno rischiato di andare in tilt.

In testa ai luoghi dove sono avvenute morti causate dal Covid ci sono gli Spedali Civili di Brescia con 328 vittime anche se è un dato che non stupisce dal momento che il nosocomio pubblico cittadino era ed è tuttora un hub per malati Covid, dove si concentrano anche pazienti provenienti da fuori provincia. Ma con un numero leggermente inferiore troviamo la Poliambulanza di Brescia con 323 vittime anche se ci troviamo di fronte ad un ospedale di grandi dimensioni.

Al terzo posto con 240 decessi c’è l’ospedale di Chiari che ha fatto da catalizzatore per buona parte della Franciacorta, una delle aree più colpite da Covid. Scorrendo nell’elenco troviamo l’ospedale di Esine in Valcamonica e la clinica Città di Brescia oltre alla clinica San Rocco di Ome con oltre 160 vittime ciascuna.

Ancora più interessante è il dato che si riferisce ai decessi avvenuti a domicilio, soprattutto nelle fasi acute di emergenza, quando gli ospedali non erano più in grado di accogliere pazienti. In questa classifica vanno tuttavia considerate anche le Rsa dove molti anziani avevano eletto il proprio domicilio. Comunque scorrendo i nomi dei Comuni si notano alcune sorprese.

Oltre agli 81 decessi di Brescia, al secondo posto per quantità di decessi domiciliari c’è il comune di Verolanuova con 22 decessi sui 37 complessivi registrati. Segue Lumezzane con 18 morti sui 46 totali mentre a Travagliato sono 17 su 30, ovvero oltre la metà deceduta in casa o Rsa. Metà anche per Pontevico, 14 su 28, quasi tutti a Vestone e Bagolino (10 su 13).

Più i comuni sono isolati e lontani da presidi ospedalieri di grandi dimensioni, più si alza la percentuale di morti a domicilio. Un dato che può far riflettere su uno dei temi caldi di questi giorni, ovvero l’assistenza domiciliare ai malati Covid piuttosto del ricovero portando ad ingolfare le strutture sanitarie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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