Luca e Sofia, i treni polacchi da 8 milioni di euro

Polemica per i costi e l'inefficienza dei treni acquistati per la Brescia-Iseo-Edolo. E Legambiente presenta un esposto.
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Erano stati chiamati Luca e Sofia, nomi scelti da un funzionario della Provincia ispirato dai suoi due figli. Ed erano stati presentati in pompa magna nell’aprile del 2009 («Un vero e proprio miracolo», disse riferendosi all’acquisto l’allora direttore di Ferrovie Nord Milano Giuseppe Biesuz, condannato in primo grado l’anno scorso per frode fiscale nel crac Urban Screen e accusato di aver millantato una laurea in economia per raggiungere il vertice della società ferroviaria).

Il problema è che, invece di servire i pendolari della Brescia-Iseo-Edolo, i mezzi in questione «si guastano periodicamente» e sono «adatti ad un percorso di pianura», mentre invece non sarebbero in grado di funzionare bene su un tracciato «che negli ultimi 30 chilometri percorre quasi 400 metri di dislivello su un tracciato tortuoso».

Le dichiarazioni sono di Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Pd, e sono riferite appunto a Luca e Sofia, meglio conosciuti come i treni prodotti dall’azienda polacca Pesa Bygdoszcz e acquistati per 8 milioni di euro dalla Provincia di Brescia (contribuì con 5 milioni) e dalla Regione Lombardia (3 milioni). Girelli ha chiesto spiegazioni all’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità, Alberto Cavalli, all’epoca dei fatti presidente proprio della Provincia: «Sulla questione economica sospendo il giudizio in attesa di conoscere i dettagli della vicenda, mentre vorrei focalizzare l’attenzione sul fatto che i due treni in questione sono inadatti per servire la linea Brescia-Edolo».

La richiesta di chiarimenti arriva dopo che Repubblica ha raccontato dell’esposto presentato da Legambiente alla Corte dei Conti, in cui si denuncia il fatto che i mezzi sarebbero stati acquistati al doppio del loro valore. La controprova arriverebbe dal fatto che gli stessi convogli, comprati in 27 esemplari dalle Ferrovie Sud-Est per la Puglia, sarebbero costati per 1,95 milioni l’uno. Su quell’acquisto, tra l’altro, la Procura di Bari ha aperto un’inchiesta per una super consulenza sospetta.

Legambiente è arrivata a ipotizzare nell'esposto che i treni per la Brescia-Iseo-Edolo siano stati acquistati dalle Ferrovie Sud-Est, invece che direttamente dalla Pesa Bygdoszcz, ma per Ferrovienord, società del Gruppo Ferrovie Nord Milano (controllato per il 57,5% dalla Regione Lombardia) sono solo illazioni. L’azienda ha infatti precisato in una nota che i due «treni sono stati acquistati direttamente dall’azienda produttrice ai migliori prezzi di mercato, in modo proceduralmente corretto», e che le dichiarazioni contenute nell’articolo di stampa «sono completamente prive di fondamento».

Ieri, durante la presentazione degli investimenti di Rfi in Lombardia, l’assessore Cavalli ha spiegato che sul tema «la Regione sta facendo le verifiche del caso». 

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