Loveparade, tre imputati: «Vogliamo farci processare»
Il processo per la strage della Loveparade di Duisburg, in cui il 24 luglio 2010 morirono 21 persone tra cui la bresciana Giulia Minola, è stato archiviato per sette dei dieci imputati. Si tratta di sei dipendenti del Comune di Duisburg e un dipendente della società organizzatrice: il giudice ha motivato la decisione con la scarsa responsabilità degli imputati nella tragedia.
Per altri tre impiegati dell’organizzazione, la Lopavent, il processo invece prosegue. Questi ultimi avevano rifiutato un’archiviazione senza giudizio, spiegando di volere vedere riconosciuta la loro innocenza o colpevolezza. Le accuse comprendono omicidio colposo e lesioni colpose: iniziato l’8 dicembre, il procedimento ha visto finora 101 udienze in cui sono state ricostruite in maniera minuziosa le catene di decisioni, leggerezze, mancanze ed errrori che hanno portato alla morte di ventuno persone e al ferimento di altre seicento.
Ora il processo prosegue, con la prescrizione che incombe: la giuria presieduta dal giudice Mario Plein dovrà arrivare a una sentenza entro il luglio 2020. La parziale archiviazione è stata accolta in maniera critica dalle parti civili. Tra i genitori delle vittime c’è chi non comprende la decisione e spinge per un accertamento pieno delle responsabilità, ma c’è anche la consapevolezza del fatto che la sconfitta, in caso di uno stop definitivo, sarebbe stata più pesante.
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