Love, lo store delle sorelle Alessandra e Silvia

Alessandra e Silvia Ferrami hanno aperto da novembre scorso in via Amba d'Oro il loro concept store
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Alessandra e Silvia Ferrami hanno un concetto di vendita molto speciale. Sorelle, giovanissime, con studi di design e psicologia alle spalle, hanno voluto mettere in pratica un sogno che hanno costruito, letteralmente, con le loro mani.

Da novembre scorso, in via Amba d’Oro 4, alle porte della Brescia rinascimentale delle ville silenziose e raccolte in grandi parchi, hanno aperto il loro Concept Store che nel nome, «Love», racchiude la passione per la moda e la ricerca che caratterizza il loro impegno.

Un vestito, una borsa, gioielli d’argento indiani, intimo fatto a mano e la maglieria raffinata di un’azienda che offre alle detenute di Verziano un’opportunità di lavoro: tutto trova posto in uno spazio che le abilissime mani di Alessandra hanno arredato con mobili recuperati dalla cantina della nonna e resi fascinosi come una accogliente casa provenzale.

Davvero straordinaria la serenità che accoglie il cliente pronto a scegliere con libertà ed a scambiare chiacchiere ed opinioni.
«Non avremmo mai aperto un negozio tradizionale - raccontano -, non appartiene alla nostra personalità e neppure alla filosofia che guida la nostra attività. Certo, il nostro obiettivo è vendere ma vogliamo trarre dal nostro agire quotidiano il piacere di proporre quello che scoviamo nei nostri viaggi a Parigi, Londra e nei mercatini».

«Love Concept Store» è allo stesso tempo punto di incontro e uno spazio poliedrico, per una clientela sensibile ai particolari. Una piccola corte esterna prolunga il piacere di un momento di relax accogliendo spuntini veloci o aperitivi in compagnia.

Alessandra e Silvia aprono il loro piccolo regno dalle 10 alle 19.30 ogni giorno, domenica pomeriggio compresa. Sono orgogliose di aver creato questa piccola enclave di femminilità, meritandosi anche un posto nella top ten delle «Stelle dell’intimo», concorso cui sono state invitate a Firenze.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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