Lourdes, in 640 sul treno della speranza
C'è chi parte perché visitare Lourdes è il sogno lungo una vita, che «ho sempre avuto e che non ho mai potuto realizzare, perché ho dovuto prendermi cura prima dei suoceri malati, poi del marito diventato cieco.
Ora - dice la signora Francesca nell'atrio della stazione di Brescia - non ho più tanti impegni, ma solo tanti malati per cui pregare». C'è chi invece, con questo viaggio, vuole aiutare e farsi aiutare dall'esperienza, propria e altrui, della malattia: «Sono malata - dice Monica al binario uno, in attesa del treno - Voglio vivere questa esperienza perché ho bisogno di confrontarmi con questa cosa che mi è capitata e che sto vivendo da un anno».
E c'è anche Paolo Marchiori, malato di Sla: «Il mio primo pellegrinaggio ha cambiato la mia interiorità, perché prima ero arrabbiato per la malattia che ho. Quest'anno poi vado con una gioia in più, perché mi sono reso conto che in questo percorso di malattia ho ricevuto tantissimo».
In 640 sono partiti nel primo pomeriggio di martedì dalla stazione di Brescia con il treno speciale del Centro Volontari della Sofferenza in direzione Lourdes. In carrozza 200 ammalati e centinaia di volontari, laici e religiosi, giovani e anziani che seguono gli insegnamenti di monsignor Luigi Novarese, il fondatore del Cvs che verrà beatificato l'11 maggio nella basilica di San Paolo fuori le mura a Roma.
L'arrivo a Lourdes era previsto intorno alle 8.30 di questa mattina: tante ore se comparate ai chilometri da percorrere, ma così già sul treno «si crea gruppo, comunità». Lo assicura sorella Nora, una dei coordinatori del gruppo di pellegrini: «I malati non devono sentirsi emarginati, soli, inutili - spiega - ma depositari di una grande missione. Non devono sentirsi oggetto nelle mani degli altri che li assistono, ma prendere coscienza del loro essere soggetti attivi nella Chiesa e nella società». Fitto è il programma di impegni una volta giunti a destinazione, a partire dalla recita del rosario alle 18 di stasera alla grotta di Lourdes. Poi la Pasqua verrà celebrata con una Messa nella chiesa di Santa Bernadette.
Il viaggio di ritorno sarà quello più lungo: il treno con i quasi 700 volontari della sofferenza partirà lunedì alle 18.30 e arriverà a Brescia martedì intorno alle 17.30. Ma la vera avventura sarà stata un'altra: «Ci ricarichiamo - assicura Maria, una delle sorelle della sofferenza - Quando andiamo lì ci rilassiamo e ritorniamo a casa con una marcia in più».
Elisa Bonomelli
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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