Lombardia 2023, Forza Italia: «Avanti con i nostri valori»

Il messaggio di Berlusconi: «Voi bresciani siete fondamentali, ci vedremo per festeggiare». Il partito punta alla doppia cifra
  • La presentazione dei candidati di Forza Italia a Brescia
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AA

Le aspettative sono alte, esattamente come la posta in gioco: il posizionamento del partito all’interno di una coalizione che vede stravolti i rapporti di forza interni. Ma uscire dalle urne delle Regionali del 12 e 13 febbraio con «un risultato a doppia cifra» (questo l’obiettivo della dirigenza), per Brescia avrebbe anche un altro valore: dimostrare, in vista delle Comunali di primavera che coinvolgono il capoluogo, che il partito ha ancora un peso specifico «da rispettare». Nelle interlocuzioni, nelle scelte strategiche, ma anche nei ruoli.

Forza Italia sa che la sua partita in Lombardia andrà a misurare anche questo e che sarà determinante sia per capire se la sua azione di governo (dove non sono mancati pugni sbattuti sul tavolo) si sta facendo largo nei cuori degli elettori di oggi (e soprattutto di ieri, ossia gli ex forzisti persi per strada nel corso degli anni), sia per i progetti politici alle porte. Un voto bussola quello lombardo, insomma, attraverso il quale bocciature e promozioni saranno appiccicate addosso alla classe dirigente attuale. Quella romana e quella territoriale.

I candidati

FI PRESENTA I CANDIDATI

«A Brescia il partito ci ha sempre dato grandissime soddisfazioni» ricorda la senatrice e coordinatrice regionale Licia Ronzulli, venerdì a Brescia per presentare i candidati in corsa affiancata dal senatore e commissario provinciale Adriano Paroli e dall’on. Maurizio Casasco. Il riferimento al consenso incassato nella nostra provincia guarda dritto alla rappresentanza bresciana al Pirellone: sono tre, infatti, gli uscenti che gli azzurri hanno deciso di ricandidare e per i quali puntano a una riconferma piena. Gabriele Barucco, Claudia Carzeri e Simona Tironi hanno sulle spalle una responsabilità non da poco: nessuno lo esplicita, ovviamente, ma le preferenze che riusciranno ad incassare andranno anche a disegnare la geografia delle correnti interne dopo il terremoto politico estivo.

I tre lo sanno bene e Gabriele Barucco opta per la franchezza, senza girarci attorno: «Sì, tra noi ci sarà una competizione brutale. Dobbiamo fare questa campagna elettorale a testa alta, perché Fi ha legiferato su alcuni dei temi più importanti e determinanti». Cita la legge sulla rigenerazione urbana e sulle comunità energetiche, loda il risultato di Brescia Capitale della Cultura ma non rinuncia all’attacco: «La città va amministrata meglio e per fare politica bisogna avere coraggio. A noi la visione non è mai mancata, non siamo un partito ideologico, sappiamo che senza impresa non c’è risposta sociale e che Brescia merita di più, bisogna puntare sul turismo».

Claudia Carzeri ripercorre le battaglie vinte: «Abbiamo ottenuto la variante di Edolo che garantisce sicurezza e accesso al turismo, la stazione del Garda per la Tav chiesta a gran voce attraverso una mozione e oggi è finanziata con 35 milioni di euro. Sono tante le infrastrutture e le opere approvate o realizzate per il territorio. Dobbiamo rimettere al centro la sussidiarietà, l’importanza delle scuole paritarie e il fondamentale rapporto tra sanità pubblica e privata. L’impegno fondamentale ora è quello per l’Autonomia».

Simona Tironi ricorda che quelli alle spalle «sono stati cinque anni difficilissimi che hanno davvero dato il segno di ciò che la nostra Regione rappresenta: la prossima sarà una legislatura importantissima, perché dopo la pandemia ci sono temi fondamentali da affrontare, a partire dalla carenza di tutto il personale sanitario fino alle difficoltà delle Rsa che diventa difficoltà per le famiglie, passando per l’agroalimentare».

Oltre agli uscenti, a giocarsi la partita delle Regionali sono il capolista Sonny Colbrelli («come sono riuscito a vincere sulle dueruote sono convinto di riuscire a vincere anche nell’impegno per la comunità e voglio dare il mio contributo»), Rocco Ferraro («voglio farmi carico dei problemi della Valtrompia»), Annalisa Bordiga, il sindaco di Manerba Flaviano Mattiotti («è ora di dare risposte al Garda»), la vicesindaco di Pralboino Claudia Guarneri («anche i paesi piccoli hanno qualcosa da dire»), l’ex sindaco di Bienno Massimo Maugeri («il mio staff per dare risposte concrete è Forza Italia, perché gli estremismi non vanno mai bene») e, in rappresentanza della quota giovanile, Sofia Pelizzari («sono al servizio del mio territorio e del mio partito»).

Il discorso

Il padrone di casa coglie la palla al balzo della presentazione e, quasi come a voler testimoniare che «un rinnovato entusiasmo c’è», presenta due nuovi ingressi a Desenzano: Laura Tavelli (ex FdI) e Tommaso Giardino (ieri assente), che però poco dopo smentisce la notizia. Adriano Paroli ironizza: «C’è chi se ne è andato, ma anche chi arriva, avanti con i nostri valori». In coda, arriva il messaggio vocale che Silvio Berlusconi rivolge «agli amici bresciani» considerati determinanti per il voto lombardo. «In bocca al lupo - scandisce il Cavaliere - , il lavoro di ognuno di voi è fondamentale per il successo della coalizione e di Forza Italia. Da voi dipende davvero il successo della nostra bandiera e delle nostre proposte: in Lombardia Fi è indispensabile per vincere non solo per i numeri ma anche dal punto di vista politico. Il partito sarà ancora protagonista di quell’alleanza che ho fondato io, una coalizione plurale nella quale il nostro ruolo è determinante. Parlo dei principi del Ppe che noi orgogliosamente rappresentiamo: siamo leali a questa coalizione, ma dobbiamo sempre ricordare che nel centrodestra abbiamo un ruolo specifico, diverso dagli altri componenti. Solo noi abbiamo un progetto concreto sulle pensioni, sul lavoro per i giovani, sul taglio delle tasse e la lotta alla burocrazia». Infine, la promessa («ci vedremo per festeggiare la nostra vittoria») e «il nostro motto: chi ci crede combatte, supera ogni ostacolo. Chi ci crede vince. Forza Brescia, forza Lombardia e Forza Italia».

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