Loggia, scontro in Consiglio comunale sul regolamento edilizio
La carica dei 96 emendamenti presentati al testo del nuovo regolamento edilizio (94 del centrodestra, uno dei 5 Stelle ed uno della maggioranza) non si è esaurita nel Consiglio comunale del Comune di Brescia di ieri, ma si riverserà anche sul prossimo, appositamente convocato per il 4 marzo.
Un travaso di ordine del giorno figlio della sospensione della seduta, interrotta dopo la pausa pranzo quando appunto la scaletta prevedeva la trattazione degli emendamenti. Una sospensione che ha ulteriormente acceso i toni del dibattito, già caldi per le diverse valutazioni sul merito del provvedimento, ma infiammatisi sulla scelta politica della Giunta di rinviare la discussione relativa alle proposte di modifica del testo. Secondo il sindaco Emilio Del Bono «un’apertura alle minoranze, per consentire la discussione sulle loro proposte»; per il centrodestra «un fatto grave, una mossa per coprire le difficoltà interne alla maggioranza».
Il tema
All’attenzione dell’aula c’era l’adozione del nuovo regolamento edilizio, un passaggio che prelude alla fase delle osservazioni e al ritorno in Consiglio per l’approvazione. L’assessora all’Urbanistica Michela Tiboni ha presentato il testo, uno strumento per «calare le scelte di governo del territorio sul piano edilizio nel segno della sostenibilità» e per «aumentare l’efficienza energetica degli edifici», in un’ottica di resilienza urbana e di corresponsabilità pubblico-privato.
Le critiche del centrodestra
Subito sono partite le critiche dell’opposizione. Per Michele Maggi (Lega) «il regolamento è completamente da riscrivere. È troppo lungo e dettagliato, introduce una regolazione da regime totalitario, impone ai progettisti misure impossibili da attuare. Disastroso in particolare il lunghissimo articolo 31, sbagliata anche la cancellazione della commissione edilizia». Per Paola Vilardi (Forza Italia) «non si integra con il Pgt ed è caratterizzato da dirigismo, gli ordini e le categorie economiche sono stati consultati solo alla fine».
La reazione della maggioranza
Il testo è stato «difeso» dai consiglieri di maggioranza Omodei, Pozzi, Galperti e Benzoni, oltre che dal sindaco Emilio Del Bono: «Il regolamento, come segnalato dagli operatori, era obsoleto e concedeva un significativo margine di discrezionalità in capo all’istruttore della pratica. L’abolizione della commissione edilizia era pure una richiesta pervenutaci, perché rallenta l’iter. Comunque non è un testo blindato, cerchiamo le massime convergenze per arrivare alla formulazione più adeguata alle esigenze dei cittadini e degli operatori».
La sospensione della seduta
Ma la strada scelta dalla Giunta con l’obiettivo dichiarato di favorire quelle convergenze non ha affatto convinto l’opposizione. Alla ripresa dei lavori il presidente Cammarata ha annunciato la volontà di sospendere la trattazione del punto all’ordine del giorno in esame, vale a dire la discussione degli emendamenti, rinviandola ad una nuova seduta da fissare. La proposta è stata approvata dalla maggioranza, mentre il centrodestra ha manifestato animatamente la sua contrarietà. Per regolamento questa sospensione della trattazione di un punto dell’ordine del giorno significa anche la chiusura della seduta.
Le parole del sindaco
Prima dell’uscita dall’aula, tuttavia, qualche intervento c’è stato, tra cui quello del sindaco: «La nostra scelta - ha detto - è stato un gesto di rispetto e cortesia istituzionale nei confronti delle minoranze che stamattina (ieri, ndr) hanno presentato un centinaio di emendamenti. Al momento è ancora in corso la valutazione sulla loro ammissibilità e la Giunta non è in condizione di esprimere il proprio parere su ogni singolo emendamento. Avremmo potuto bocciarli tutti senza nemmeno leggerli, abbiamo optato per la sospensione della seduta per poterne discutere successivamente a ragion veduta».
Le critiche
Il centrodestra ha dato una lettura del tutto diversa della decisione, presentandola nel corso di una conferenza stampa. «La Giunta - ha detto Maggi - non ha avuto la capacità politica di recepire gli emendamenti, i tecnici erano all’opera e c’era il tempo per poi arrivare alla discussione in aula». Per Vilardi «è evidente che nella maggioranza non conoscevano il testo. Ora mi auguro che ci sia davvero la volontà di approfondire». Per Mattia Margaroli (Fratelli d’Italia) «quella della Giunta non è un’apertura, ma un’ammissione di difficoltà, oltre che una scelta sbagliatissima».
Al di là dei rilievi di merito («sbagliato eliminare la commissione edilizia», «molti errori nelle norme»), dal centrodestra si sottolinea che «il rinvio - ha detto Massimo Tacconi, Lega - è un impegno importante per la Giunta e per noi apre una fase nuova: se non accoglieranno i nostri emendamenti, passeremo alle osservazioni». Per Giampaolo Natali (FdI) «questa sospensione è di fatto l’inizio della campagna elettorale. Noi siamo pronti, nella concretezza dei temi e delle proposte».
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