Loggia, il bilancio oltre il Covid: più entrate e niente rincari

Incassi a livelli pre pandemia, resta aperto il nodo Tari. Il sindaco Del Bono: «Investito per accelerare la ripresa»
Palazzo Loggia - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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Il bilancio del Comune di Brescia guarda oltre il Covid. Le previsioni per il 2022 mostrano infatti una composizione delle entrate correnti simili a quelle pre-pandemia. Ad oggi non sono previsti trasferimenti straordinari dallo Stato per gestire l’emergenza sanitaria, arrivati invece in maniera copiosa nel 2020 (45 milioni) e utilizzati anche nel 2021 (16 milioni).

Tornano a crescere gli incassi da tributi e tasse (in particolare Imu e Irpef), segno di una ritrovata «normalità». Più soldi anche dalle società partecipate (64,2 milioni da A2A in base al Piano strategico del gruppo che per il 2022 prevede una cedola di 8,2 centesimi ad azione) e dalla lotta all’evasione che, dopo la tregua del 2020, dovrebbe portare in cassa 10,5 milioni di euro (9 dall’Imu, 1,5 dalla tari). In questo modo il Comune di Brescia si ritrova con «un bilancio solido e risanato», spiega il sindaco Emilio Del Bono: nonostante il biennio «difficile» i conti 2022 non prevedono aumenti di tasse, rincari a mense e tariffe, taglio dei servizi.

Lo schema di bilancio è stato approvato in giunta la scorsa settimana, oggi sarà illustrato in commissione. Poi spazio agli emendamenti dei consiglieri. A inizio gennaio si tornerà in commissione e a metà mese l’approdo in consiglio per l’approvazione. Nel 2022 le entrate correnti della Loggia dovrebbero arrivare a 309,4 milioni di euro, 14,5 in più rispetto alle previsioni iniziali per il 2021, soprattutto per i 10 milioni di finanziamento statale per la metro. «Con le entrate previste, siamo in grado di garantire l’alta qualità dei servizi senza aumentare tasse e tariffe» spiega l’assessore al bilancio Fabio Capra. I tributi torneranno a quota 145,8 milioni, i trasferimenti scenderanno a 30,4 milioni, le entrate extratributarie saliranno a 133 milioni: qui dentro ci sono i dividendi (68 milioni in tutto, dalla Centrale del latte arriverà 1,1 milioni), le multe (21,1 milioni), gli affitti e le concessioni(20,3 milioni), le tariffe (mense, nidi).

La spesa corrente (vale a dire i soldi spesi per i servizi ai cittadini) poggiasu quattro pilastri: 52 milioni di euro per i servizi sociali, 44,7 per la gestione del trasporto pubblico, 42,8 per l’ambiente, 42,3 per la scuola. In vista del 2023 12,2 milioni a turismo e cultura mentre altri 21,2 milioni saranno spesi per la sicurezza (300 agenti di polizia locale, videosorveglianza...). Per Del Bono questi numeri restituiscono la strategia del suo mandato: «Puntiamo su mobilità pubblica, tutela del territorio e un welfare di qualità come leva di coesione sociale. Significativo anche l’andamento dei dividendi - continua il sindaco - segno del buon governo delle nostre società partecipate». Resta il nodo Tari: per ora è stato inserito il budget 2021 (34,5 milioni). Ma si aspetta di capire se il piano economico della tassa rifiuti possa essere scorporato dal bilancio, come chiesto dall’Anci, consentendo di metterlo a punto con più tempo a disposizione. Si vedrà.

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