Loggia costretta a vendere quote di A2A

Servono 70 milioni per il bilancio, altrimenti il Comune sforerà il patto di stabilità. Azioni da vendere entro l'anno
A2A: la Loggia costretta a vendere
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Vendere perché si è costretti a farlo, non perché lo si voglia davvero. E' il modo peggiore per entrare nel mercato finanziario, soprattutto quando gli investitori sanno da tempo che piazzare quote azionarie è fondamentale per tenere in piedi i bilanci.

E' il caso della Loggia: in commissione è emerso chiaramente come la cessione delle quote di A2A serva a recuperare 70 milioni di euro e a non sforare il patto di stabilità per 13 milioni. Dunque, come ribadito dall'assessore al Bilancio, Paolo Panteghini, entro fine anno il 2,5% della multiutility va venduto, scendendo dal 27,5% al 25%, di concerto con il Comune di Milano.

C'è anche la possibilità che il pacchetto offerto venga frazionato in più parti, ma sorgerebbero problemi in merito all'operazione di abbattimento del debito. Resta il fatto che, in queste condizioni, la Loggia non può rinviare l'operazione e aspettare, ad esempio, che il prezzo si alzi dagli attuali 83 centesimi di euro. 

Tutti gli approfondimenti di Erminio Bissolotti e Emanuele Galesi sul Giornale di Brescia in edicola il 22 novembre, scaricabile qui in formato digitale. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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