Loggia 2023, Santanchè: «Rolfi candidato a Brescia? Non se n’è mai parlato»
«Lanciare un nome per il candidato sindaco senza nessuna intesa con gli alleati è certamente il modo migliore per arrivare alla fine senza trovare alcuna condivisione». È la seconda strigliata nel giro di due mesi quella che Daniela Santanché, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia, si trova a dover declamare il giorno dopo le esternazioni leghiste. La prima era arrivata ventiquattr’ore dopo il congresso cittadino di Brescia: in quell’occasione c’era anche Fabrizio Cecchetti, braccio destro di Matteo Salvini.
Ed eccoci alla seconda: stavolta però a farsi prendere dall’entusiasmo è stato il Capitano stesso, avvolto dall’entusiasmo tradizionalmente ammiccante dei militanti di Adro.
Il pomo della discordia: l’urlo dal palco del nome del futuro candidato sindaco di Brescia, al voto nel 2023. «Fate un applauso a Fabio Rolfi, prossimo sindaco di Brescia. C’è la coalizione di centrodestra, possiamo dirlo pubblicamente» ha chiarito, non proprio una frase velata. E allora, anche se tutti sanno che il dado è tratto - nessuno a livello territoriale formalizza dubbi sulla corsa dell’assessore regionale - Santanché non può tacere. Perché non replicare significherebbe certificare una sudditanza politica verso la Lega che FdI vuole archiviare, forte dei risultati incassati alle Amministrative. Senza contare che nell’arco di una manciata di settimane ci saranno partite grosse da chiudere, a partire dagli equilibri nelle regioni al voto, dalla Sicilia (dove la contesa sulla conferma di Nello Musumeci non è finito) alla Lombardia.
«Non ho nulla contro Rolfi - sottolinea Santanché - ma il punto è uno: al momento non c’è alcun nome condiviso dal centrodestra. Non si è mai parlato di Brescia, anzi: dobbiamo ancora riunirci, in teoria a breve... Salvini può parlare per conto della Lega, non certo per il centrodestra o, almeno, non per Fratelli d’Italia che è cresciuta ed è ora che anche gli alleati ne tengano conto». Un vertice regionale è alle porte («vediamo quando ci si trova con Cecchetti»): la compagine deve confrontarsi sul bis di Attilio Fontana in Lombardia, anche se si vocifera di un possibile appoggio del partito di Giorgia Meloni alla sua vice, Letizia Moratti. Voci che Santanché smorza: «Per noi vale sempre la regola della conferma degli uscenti, ma certo ci aspettiamo reciprocità: anche Musumeci è uscente in Sicilia...». No, il braccio di ferro non è finito.
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