Loggia 2023, Salvini a sorpresa al gazebo di Rolfi: «Contiamo di vincere al primo turno»

Il ministro: «Brescia strategica: chiuderemo qui il 12 maggio con Meloni e Tajani la campagna elettorale»
SALVINI A BRESCIA PER ROLFI
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È la prima tappa, estemporanea, del lungo tour del ministro delle Infrastrutture a Brescia nelle prossime due settimane. Matteo Salvini si presenta all’improvviso allo stand della Lega allestito in via Cipro e lo fa ancora una volta per sostenere la candidatura di Fabio Rolfi. Il tempo di un confronto con la dirigenza politica bresciana del Carroccio, di qualche selfie con i sostenitori e di scatti in versione campagna elettorale, indossando i gadget del comitato pro Rolfi.

Tra occhiali da sole brandizzati e bandiere della prima e dell’ultima ora, Salvini entra nel vivo del dibattito politico locale e della campagna elettorale: «Contiamo di vincere al primo turno. Siamo fiduciosi ed ottimisti perché noi portiamo in giro idee di sviluppo, dall’altra parte ci sono solo insulti, polemiche. Quello che mi dispiace, non solo a Brescia, è che la sinistra guarda al passato, cerca fascisti, razzisti, squadristi e polemiche».

Peso specifico

I numeri della due giorni di voto in Italia sono notevoli: 791 comuni, 107 con oltre 15mila abitanti, 18 capoluoghi. Ci sono Treviso, Pisa, Terni. Ma per la Lega e il centrodestra, Brescia sembra avere un peso specifico maggiore rispetto ad altre latitudini.

E quanto vale realmente la partita alla conquista della Loggia nel panorama politico nazionale? «Non è una partita che usiamo in Parlamento - replica il leader del Carroccio -. È fondamentale per i bresciani perché è una città straordinaria che potrebbe fare di più su tanti fronti, non solo sulla sicurezza ma anche sulla crescita economica, sui quartieri e sulle periferie».

Poi l’endorsement a Fabio Rolfi, senza nominare il candidato leghista ma ripercorrendo le sue ultime scelte politiche: «Penso che un’amministrazione di sinistra stanca possa lasciare spazio a qualcuno che è sicuramente più appassionato, perché rinunciare ad un incarico in Regione per mettersi al servizio della comunità non è da tutti».

Ma la conferma che per i vertici del centrodestra Brescia è una pedina importante arriva da una data: 12 maggio, la vigilia della chiamata alle urne. E a confermarlo è lo stesso Salvini, sempre nella tappa al gazebo di Bresciadue: «É significativo che la coalizione di centrodestra, in modo unitario, con me, Giorgia Meloni e Antonio Tajani, scelga Brescia come chiusura della campagna elettorale». E aggiunge: «Per il bene della democrazia conto che vengano anche Schlein e Conte».

Per il ministro - che domani, primo maggio, tornerà nella nostra città, che definisce «capitale europea del lavoro» accompagnato dagli altri ministri leghisti Calderoli, Giorgetti, Locatelli e Valditara - è anche l’occasione di ribadire la necessità di correre con le infrastrutture strategiche in provincia: «Stiamo ragionando sulla metropolitana a Brescia, così come lavoriamo per l’Alta velocità, per la bretella in Valtrompia e per l’aeroporto di Montichiari. Nei prossimi anni il Bresciano avrà uno sviluppo notevole. L’importante è che il 13 e il 14 maggio tanti bresciani andranno a votare».

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