Loggia 2023: Mattinzoli promuove Rolfi e nasce anche una nuova lista con i Fridays

Il presidente di Artfidi: «La sua visione di città può vincere». Da «Avec» il progetto con i Fridays
Uno scorcio di Palazzo Loggia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio di Palazzo Loggia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Le candidature non sono ancora definite, le aspirazioni e le aspettative sono grandi, le incertezze ancora maggiori.

Del resto, la marcia di avvicinamento verso il voto per Loggia 2023 ha ancora un orizzonte medio-lungo: medio se alla fine il Viminale opterà per l’election day con Regionali e Comunali sul finire di aprile; lungo se la Lombardia abbinerà la sua chiamata alle urne a quella del Lazio (in calendario verosimilmente per il 12 febbraio), svincolando così la scelta del sindaco di Brescia che potrebbe essere sì anticipata, ma di una manciata di settimane, facendo scoccare l’appuntamento ai seggi tra la metà e la fine di maggio.

In questo scenario di grandi movimenti politici e con alleanze e coalizioni ancora senza confini definitivi, i punti fermi sono pochi. Ma qualcuno inizia ad esserci.

Centrodestra

Un verdetto chiave arriva innanzitutto dal centrodestra, dove sul tavolo c’erano finora formalmente due nomi: quello dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi - avanzato dalla Lega e sostenuto dalla prima ora da Forza Italia - e quello di Enrico Mattinzoli, numero uno di Artfidi, interpellato dal primo partito: Fratelli d’Italia.

Dopo un periodo di riflessione, Mattinzoli fa ufficialmente un passo di lato e al ministro Daniela Santanché e al segretario provinciale di FdI Diego Zarneri dice - in sostanza - «avanti con Rolfi». Le ragioni le declina il diretto interessato: «Ho pensato seriamente alla proposta: il sindaco è un lavoro a tempo pieno, non posso assumermi questo impegno». Mattinzoli ne fa anche una questione di opportunità politica e di merito: «Il centrosinistra sta ancora dibattendo su coalizione e nomi, noi dobbiamo lavorare e decidere alla svelta, compatti, senza scivolare nello schema "a chi tocca comandare".

Siamo una coalizione, il candidato sindaco dev’essere colui che meglio possa interpretare e attuare il programma condiviso. E credo che Rolfi sia la persona giusta: è giovane, ha l’entusiasmo che serve e, soprattutto, ha un ottimo programma. Il che lo rende la persona migliore in funzione della visione di città che si vuole realizzare. Siamo Brescia, la città di Zanardelli, la città che ha avuto Padula, Boni, Trebeschi e lo stesso Corsini come sindaci, personalità che hanno lasciato un’impronta che ha travalicato il loro mandato, cambiando volto al capoluogo. Oggi ci sono le condizioni affinché Rolfi vinca».

Un endorsement puro quello di Mattinzoli, che promuove una campagna elettorale sui temi: «Si parli di programmi, il centrodestra ha una visione concreta. Nel centrosinistra ci sono tre nomi validi, tutte persone per bene. Certo, per me fare il bravo amministratore di condominio va bene, ma non basta: serve una programmazione incisiva sul lungo termine, affrontando anche temi complessi. Sulla Fiera e sull’aeroporto, ad esempio, è stato fatto? Sono anche queste le scelte che fanno dire se un politico è stato un bravo sindaco oppure no». Mattinzoli non intende fare il vice, ma - precisa - «contribuirò al programma».

Centrosinistra

Sul versante opposto, invece, a che punto siamo? Più di qualche movimento c’è nel cosmo ambientalista. A Europa Verde Bs di Salvatore Fierro (che ha già conclamato che «ballerà da sola») e a Bs green di Gianluigi Fondra (che si è seduta al tavolo del centrosinistra) sta per aggiungersi una nuova lista dal cuore ambientalista. Su stimolo dell’esperienza e del progetto «Avec» - e con la regia dell’ex europarlamentare Monica Frassoni - il 3 dicembre sarà presentata una nuova realtà che vede al lavoro alcuni rappresentanti di Fridays for future (fra cui Giovanni Mori), ma anche l’ex assessore all’Ambiente Ettore Brunelli, il professor Carmine Trecroci e il presidente di Legambiente Danilo Scaramella.

«L’obiettivo è presentarsi in città con una lista che vada però oltre la sola connotazione ecologista: l’ambiente - spiega Mori - è al centro, ma come chiave di lettura che va a declinare un progetto su più fronti». Mori è chiaro: «Io non so ancora se sarò in lista e i Fridays rimarranno una realtà separata e continueranno a scendere in piazza per ribadire le loro richieste. Qualche rappresentante però sarà in questo progetto», seguendo l’esperimento di Torino e Genova, dove già gli attivisti siedono in Consiglio.

Giovedì si riunirà poi per la seconda volta il tavolo del centrosinistra e c’è chi è convinto che sarà quello il conclave dal quale uscirà la fumata bianca, tradotto: il nome dello sfidante di Rolfi. Se così fosse, da venerdì il vento da campagna elettorale inizierà (inevitabilmente) a soffiare con più forza.

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