Loggia 2023, ecco i candidati e le liste: tutti i nomi

Sabato alle 12 si sono concluse le operazioni di deposito. I candidati al Consiglio comunale sono in tutto 575, di cui 252 donne
LOGGIA 2023, 19 LISTE AL VOTO
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Nessuna sorpresa. Fra un mese i cittadini bresciani saranno chiamati alle urne per scegliere fra 5 candidati sindaco. A sfidarsi il 14 e 15 maggio per la guida della Loggia saranno la vicesindaca uscente Laura Castelletti sostenuta dal centrosinistra, Fabio Rolfi per il centrodestra, Alessandro Lucà candidato della terza coalizione M5s-Up-Pci, Alessandro Maccabelli della civica Maddalena e Ernesto Taveri di Ancora Italia.

C'è da tenere in considerazione che la lista Ancora Italia, che sostiene il candidato Taveri, è stata ricusata dalla commissione elettorale. Dopo l'analisi del ricorso, solo martedì si saprà se verrà definitivamente rigettata. Per questo motivo, trovate candidato e liste nel riepilogo qui di seguito.

I numeri

A sostegno dei candidati alla poltrona più alta della Loggia sono in campo complessivamente 19 liste per un totale di 575 aspiranti consiglieri comunali (252 donne), cinque anni fa i candidati sindaco erano 8 e le liste in lizza diciotto per un totale di 534 candidati per il Consiglio comunale. Per il vero boom della partecipazione bisogna tornare indietro a dieci anni fa, quando in corsa per la Loggia c’erano 10 candidati, 25 liste e 680 aspiranti consiglieri comunali.

L’altra novità rispetto all’ultima tornata è la presenza di tre coalizioni.

Il centrosinistra, che sostiene Laura Castelletti, è composto da 8 liste: Partito democratico, Al lavoro con Brescia (che riunisce Sinistra italiana, Possibile e il civismo di sinistra), Brescia Green (promossa dall’ex assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra), Brescia 2030 (guidata dall’assessore uscente Roberta Morelli), il Terzo polo (che in città non vive le divisioni nazionali tra Azione e Italia Viva e che aggiunge anche la componente radicale di +Europea), la civica Brescia Capitale e Brescia Attiva (in cui campeggia il simbolo dei Verdi Europei) e ovviamente la civica Castelletti.

Il centrodestra che candida a sindaco il leghista Fabio Rolfi punta su 6 liste: Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, la civica Rolfi (coordinata da Viviana Beccalossi), Viva Brescia che tra i promotori conta sull’ex presidente della Provincia Alberto Cavalli e Guido Galperti (candidato alle Politiche e alle Regionali con il Terzo Polo) e Brescia Davvero (il cui coordinatore è Numa Sbaraini che nel 2018 era tra i promotori della lista Del Bono 2.0). Il terzo candidato è Alessandro Luca che può contare su tre liste, in particolare sul Movimento 5 Stelle che dopo il via libera del livello nazionale ha siglato un’intesa elettorale con Unione Popolare e Partito comunista. Cinque anni fa le coalizioni erano solo due, mentre dieci anni oltre a centrodestra e centrosinistra, Francesco Onofri si era candidato a sindaco con il sostegno di tre liste.

A completare il lotto dei contendenti c’è la lista Maddalena per Brescia che sostiene Alessandro Maccabelli e Ancora Italia per Ernesto Taveri.

Gli scenari

Una situazione che valutata politicamente, ma anche dal punto di vista tecnico, è quella dell’eventuale ballottaggio, il secondo turno si realizza se nessuno dei candidati sindaco ottiene il 50 per cento più uno delle preferenze. In quel caso i due più votati si sfidano al secondo turno, due settimane dopo (si tratterebbe di domenica 28 e lunedì 29 maggio). Nell’arco di quel lasso tempo possono realizzarsi degli apparentamenti, ovvero l’alleanza con liste escluse dal ballottaggio.

L’unica occasione a Brescia in cui questo scenario si è realizzato da quando è entrata in vigore la legge per l’elezione diretta del sindaco, è stata nel 2013 quando la lista a sostegno di Laura Castelletti si è apparentata con la coalizione di centrosinistra per Del Bono. Accordo che si è rivelato vincente e che permise l’affermazione dell’allora sfidante di Adriano Paroli. Difficile dire se siano possibili apparentamenti, ad oggi, nel caso in cui si dovesse andare al ballottaggio alle prossime Comunali. Certo va ricordato che non più tardi di due mesi, in occasione delle elezioni Regionali in Lombardia, il Movimento 5 Stelle era in coalizione con il Partito democratico in appoggio alla candidatura di Pierfrancesco Majorino a presidente.

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