Loggia 2023, Castelletti: «Teatro romano da recuperare per spettacoli e concerti»

La candidata sindaco punta su investimenti e progetti: «Nuovi tasselli per dare continuità alla Capitale della cultura»
BRESCIA CAPITALE PER CASTELLETTI
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L’anno della Cultura si sta rivelando un successo. Di eventi e di pubblico. Risultati da sfruttare ben oltre il 2023. Ne è convinta la candidata sindaco del centrosinistra Laura Castelletti che parla della Capitale della cultura come di «un punto di partenza, non certo di arrivo». Il 2023, spiega, dovrà essere il trampolino per rilanciare investimenti e progetti. In particolare il recupero del teatro romano così da renderlo (sempre più) fruibile per spettacoli, eventi, concerti.

«In questi 10 anni - spiega Castelletti - abbiamo avviato un percorso attorno a quello che abbiamo chiamato il "chilometro della bellezza" che comprende l’area archeologica di via Musei e il complesso di Santa Giulia, patrimonio Unesco. Abbiamo iniziato musealizzando la quarta cella del Capitolium, abbiamo restaurato la Vittoria Alata, valorizzandola con un suggestivo allestimento dell’architetto Baldeweg, abbiamo realizzato la manutenzione straordinaria del complesso di Santa Giulia, rinnovato la sezione romana, riqualificato l’intera via Musei, con un intervento che le ha restituito l’eleganza che merita».

Progetti per il teatro

Ora manca un «tassello fondamentale» per «completare» il recupero del parco archeologico. Brescia, ricorda Castelletti, può vantare il patrimonio di epoca romana più importante del nord Italia. Non solo Capitolium e domus. Ma anche il teatro d’età Flavia. «Il secondo più grande del nord, dopo Verona - continua Castelletti -. Gli studi ci dicono che poteva contenere fino a 15mila persone». Già oggi è stato reso parzialmente fruibile e quest’estate ospiterà alcuni spettacoli di Ctb e Teatro Grande. Ma Castelletti ha un progetto più ambizioso: recuperare completamente il teatro.

Le stratificazioni dei secoli rendono impossibile ripristinare la configurazione originaria. Ma Loggia e Brescia Musei la scorsa estate hanno inviato un progetto al Ministero (vale tra i 15 e i 18 milioni di euro) per ripristinare un vero e proprio teatro da mille posti. «Ci auguriamo che il nuovo Governo confermi la volontà di sostenere il nostro progetto. E spero che durante i lavori e le campagne di scavo possano arrivare tanti studenti, non solo italiani». Se il teatro romano per ora resta un «obiettivo», in via Milano è a buon punto il nuovo teatro Borsoni, pronto a fine anno con un calendario di spettacoli al via dal 2024. Anche questo vuol dire dare «continuità» all’anno della Cultura.

La polemica

Castelletti dedica infine una stilettata al presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri che nei giorni scorsi aveva criticato il palinsesto della Capitale della cultura, troppo concentrato - a suo dire - sulla città e capace di coinvolgere poco la provincia, a partire dal Garda e dal Vittoriale, elogiando i progetti culturali di Fabio Rolfi. «Le sue parole mi hanno sorpreso - dice Castelletti -. Credo che Guerri non abbia tutelato l’imparzialità di un’istituzione culturale come il Vittoriale. Sarebbe come se la presidente di Brescia Musei Francesca Bazoli si schierasse apertamente con un candidato». Nel merito, aggiunge Castelletti, «Guerri parla senza conoscere la fitta rete di collaborazioni e progetti che abbiamo creato con la Provincia e l’intero territorio bresciano, dalle Comunità montane alla rete bibliotecaria. Guerri dovrebbe conoscere questi progetti, visto che è stato messo nella Cabina di regia della Capitale dalla Regione... Ben venga comunque il fare rete con altri territori. Bisogna sedersi al tavolo e valutare le proposte».

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