Loggia 2023, Bonetti (Terzo Polo): «Welfare e servizi centrali nel programma»

L’ex ministro per la famiglia nel governo Draghi, a sostegno del centrosinistra, rivendica il valore del Family Act
L'ex ministro Elena Bonetti a Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
L'ex ministro Elena Bonetti a Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Per Elena Bonetti, ex ministro per le pari opportunità e la famiglia nel governo Draghi, ieri a Brescia è stato il primo incontro pubblico dopo il fallimento del progetto del partito unico del Terzo Polo. Brescia, non a caso, per ripartire perché la città «è stata un laboratorio politico, che con la squadra di Del Bono ha saputo costruire un metodo innovativo e concreto, lontano dagli annunci di chi vuole tornare indietro a 15 anni fa».

L’occasione è parlare di un «tema centrale» nel programma del centrosinistra per Castelletti sindaco: la famiglia, su cui Bonetti, ora parlamentare di Azione-Italia Viva-Renew Europe interviene con il collega bresciano Fabrizio Benzoni nell’incontro moderato da Marco Garza e Annarosa Terlenghi. «Ambiente, dignità della persona, famiglia sono le grandi questioni dell’oggi e del domani - sottolinea il consigliere regionale Massimo Vizzardi -, cui si lega anche l’emergenza della denatalità. L’Amministrazione cittadina ha investito molto in questi anni, ma le risorse comunali non bastano e il pubblico deve fare la sua parte».

Istruzione

«Non ci rassegniamo al calo demografico - afferma l’assessore comunale e candidado vicesindaco Federico Manzoni -, che può essere attutito con politiche di welfare e servizi, tornando a un concetto di sostenibilità per le generazioni future. Abbiamo sperimentato un sistema integrato di istruzione nella materna tra statale, comunale e paritaria che non ha eguali; con i nidi siamo al 41% di copertura, mentre l’obiettivo nazionale è del 33%». Manzoni boccia la misura del «bonus bebè» di mille euro del centrodestra, quando «il governo Draghi ha dato una risposta importante, che va casomai potenziata, mentre la logica dei doppioni non porta valore aggiunto. Speriamo - aggiunge - che l’alleanza bresciana fra Pd, forze del centrosinistra e Terzo Polo diventi un modello a livello nazionale».

Family Act

Il Family Act, fortemente voluto da Bonetti, contiene misure che, per la prima volta, mettono insieme tre grandi nuclei tematici: famiglie, parità di genere, giovani. «L’assegno unico universale - nota la parlamentare mantovana - è una rivoluzione; un’erogazione certa e non una tantum, che investe 20 miliardi di euro per le famiglie, modulata sull’inflazione e in aumento col numero dei figli. Chi vuole erogare mille euro per ogni nuovo nato, o vuole tornare indietro o si mette nell’ottica di proseguire nella nostra scia. Un’altra parte della riforma riguarda le detrazioni fiscali per spese educative: non annunci, ma una legge cui mancano i decreti esecutivi. Brescia ha ricevuto 800mila euro in tre anni per organizzare i centri estivi, ma se il Governo non la rifinanzia, questi soldi non ci saranno».

Bilancio di genere

L’on. Bonetti si sofferma anche sul bilancio e la certificazione di genere («spero Brescia sia la prima città italiana a raggiungerla») e su incentivi quali l’azzeramento dei costi del lavoro femminile per le imprese e la defiscalizzazione per le realtà che attivano welfare aziendale.

Tra le polemiche che divampano in questa campagna elettorale c’è anche quella riguardante il modo in cui il Comune investe i corposi dividendi della partecipata A2A. «La giunta Paroli ci ha consegnato 10 anni fa 10 milioni di dividendi di A2A, oggi siamo a 71, una quota incisiva su un bilancio di 370 milioni, in quanto - replica Benzoni - abbiamo fatto un’azione di governance delle nostre partecipate. Ciò ci ha permesso di avere risorse da utilizzare per lo straordinario lavoro con le scuole paritarie, per le sezioni primavera e per la scuola estiva. Abbiamo creato le condizioni per una città dove i servizi sono a misura dei cittadini».

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