Loggia 2018, il centrodestra chiama Enrico Agabiti Rosei

Forza Italia conferma la scelta di individuare il candidato sindaco dentro la società civile
Con il camice. Il professor Agabiti Rosei, da poco in pensione
Con il camice. Il professor Agabiti Rosei, da poco in pensione
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È il professor Enrico Agabiti Rosei la personalità civica su cui Forza Italia, per conto del centrodestra bresciano, punta per strappare la Loggia alla guida di Emilio Del Bono nella tornata elettorale di primavera.

Quaranta anni dedicati al Civile e all’Università: era il settembre 1978 quando arrivò a Brescia da Perugia, giovane medico internista. È stato direttore della Divisione di Medicina 2 e del Dipartimento di Medicina. Presidente della Società europea dell’ipertensione, ha pubblicato suoi lavori sulle più esclusive riviste scientifiche nazionali ed internazionali. A 70 anni gli è stato chiesto di mettere a disposizione della città il suo bagaglio di conoscenze, relazioni, rapporti umani con tutta una serie di ambienti.

Se l’operazione andrà in porto, il mondo sanitario bresciano confermerà il suo radicamento territoriale. In Parlamento e in Loggia - i meno giovani ricorderanno, tra gli altri, il ricorso della Dc al prof. Piemonte in una delicata fase in Comune - sono numerose le figure mediche che hanno illustrato la politica con la loro passione. I contatti sono ancora a livello riservato, in attesa delle verifiche personali del professor Agabiti. Si sono mossi esponenti di punta di Forza Italia, in accordo con rappresentanti di altre formazioni del centrodestra.

Nei giorni scorsi l’ex sindaco Adriano Paroli, dopo l’indisponibilità palesata da Enrico Zampedri, ha confermato al nostro giornale che la scelta di puntare su una personalità esterna al diretto impegno politico, ma non estranea alla passione civica, è strategica e sarà portata avanti. Non fa nomi. Ribadisce: contatti seri sono in corso. È una strategia a vincere, non a dare per scontata la riconferma di Del Bono.

Proprio una figura civica prestigiosa è ritenuta capace di riportare i necessari consensi, aggiuntivi ai declinanti dell’appartenenza di partito, per una gestione ambiziosa e condivisa della Brescia del futuro. Paroli respinge, come offensiva, l’ipotesi che Brescia possa essere considerata una merce di scambio per altri livelli rappresentativi e gestionali. Di più non dice: «A tempo debito vedrete».

Ambienti del centrodestra connessi con la sola dimensione cittadina e provinciale palesano un interesse preoccupato al loro personale futuro politico. Al contempo ammettono: una candidatura di partito non condivisa può trasformare il primo turno per la Loggia in una sorta di primarie del centrodestra, difficile da riassorbire al ballottaggio dopo un’inevitabile concorrenzialità personale. Il prof. Enrico Agabiti Rosei non è solo figura nota negli ambienti medici e accademici. Ha conquistato riconoscibilità nell’ampio spettro delle professioni, di tanti suoi pazienti, di operatori del mondo associativo e politico. Viene considerato un autentico civico, capace di raccordare, nel segno della città, una molteplicità di esperienze.

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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