«L'odore dei soldi» porta la 'Ndrangheta fino a Brescia
E' partita dall’analisi delle infiltrazioni di personaggi contigui alla criminalità organizzata in aziende sane della zona del Garda l'operazione «Pecunia Olet» della Squadra Mobile della Questura di Brescia e della Guardia di Finanza di Brescia, coordinate dalla procura della Repubblica di Bergamo.
L’operazione nelle scorse ore ha portato al sequestro di beni per 10 milioni di euro tra Brescia, Bergamo e la Svizzera, oltre ad indagare sei persone per riciclaggio. Tra loro anche figure arrestate in passato insieme ad esponenti di spicco di alcune cosche di ’Ndrangheta calabresi, operative proprio nella zona di Desenzano del Garda.
Figlia dell'indagine Mercato libero del 2014, l’operazione porta alla luce, dicono gli inquirenti, ombre inquietanti sulle infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale lombardo. Quell'operazione aveva portato alla luce una serie di aziende intestate a prestanome che vincevano gare d'appalto al ribasso abbattendo il costo del lavoro con il sistema delle false fatturazioni e delle compensazioni inesistenti.
Quando erano scattati gli arresti però il denaro non era stato trovato e così, Squadra Mobile e Guardia di Finanza hanno continuato a seguire la traccia finanziaria, l'odore dei soldi da cui appunto il nome dell'operazione. Indagata, oltre a due consulenti finanziari svizzeri, una coppia di coniugi, cugini tra loro, Luca e Isabella Sirani, in passato il marito era stato arrestato insieme ad esponenti di spicco della cosca Facchineri di Cittanova.
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