Lo splendore delle Grazie nel nome di papa Montini
Il 30 maggio 1920 Giovanni Battista Montini volle celebrare la sua prima messa all’altare della Madonna delle Grazie. In quell’occasione indossava una pianeta (il paramento per le celebrazioni) realizzato con l’abito nuziale della madre Giuditta Alghisi. Quasi cento anni dopo il santuario delle Grazie è tornato a splendere proprio nel nome di papa Paolo VI.
Dopo due anni si sono infatti conclusi i lavori che hanno interessato il complesso monumentale di Santa Maria delle Grazie. Interventi che la Diocesi di Brescia ha deciso all’indomani della beatificazione di papa Montini, un’opera segno che vuole appunto celebrare il pontefice bresciano. Il legame. Il santuario delle Grazie è il luogo per eccellenza della devozione mariana dei bresciani, un luogo particolare caro alla famiglia Montini che da sempre vive nelle vicinanze.
Proprio il santuario è la sede bresciana della Causa di canonizzazione di Paolo VI, Causa ormai conclusa: il prossimo 19 maggio papa Francesco annuncerà ufficialmente la data della cerimonia in Vaticano durante la quale papa Montini verrà proclamato santo, quasi certamente sarà il 21 o il 28 ottobre. Non solo, proprio alle Grazie, nell’altare di san Girolamo è conservata la reliquia della beatificazione di Paolo VI, ovvero la maglietta che indossava durante l’attentato di Manila nel 1970.
Davanti a quell’altare ha pregato la mamma per chiedere che la sua piccola Amanda, ancora in grembo, potesse nascere nonostante la rottura delle acque quando aveva solo 13 settimane e 3 giorni: la Chiesa ha riconosciuto l’intercessione di papa Montini e ha definito miracolosa la nascita della piccola veronese avvenuta il 25 dicembre del 2014.
I lavori. Ieri la presentazione ufficiale di quanto è stato fatto negli ultimi due anni. E non è certo poco, anzi. Un mega intervento da 1 milione di euro, lavori sostenuti dal bando «Interventi emblematici maggiori» di Fondazione Cariplo, da Regione Lombardia e con la collaborazione di Cattolica Assicurazioni e Fondazione Banca San Paolo; il cantiere, sotto la vigilanza quotidiana e costante di mons. Mario Piccinelli, rettore del Santuario, si è aperto nel gennaio 2016 e si è chiuso nelle scorse settimane. La prima parte dei lavori ha portato alla riqualificazione dell’impianto elettrico nella basilica, nel santuario, nella sagrestia, nel chiostro e nelle sale adiacenti.
È stato poi restaurato l’altare di san Girolamo, quindi l’intervento globale sul santuario:gli arredi liturgici, il pavimento, l’altare, le vetrate policrome e l’intera decorazione pittorica e architettonica realizzata in marmo e scagliola. L’ultimo lotto ha riguardato il recupero architettonico del chiostro e della sala su via Calatafimi. L’idea guida di tutti i lavori è stata quella di restituire leggibilità e splendore ai vari ambienti. Un bel giorno per la nostra città, ha detto il sindaco Emilio Del Bono, «Brescia è straordinaria grazie alle sue radici cristiane, il nostro cattolicesimo è stato certamente influenzato dalla statura intellettuale di Paolo VI».
Il vescovo Pierantonio Tremolada, che proprio alle Grazie venne a pregare ancora prima del suo ingresso in Diocesi e subito rimase profondamente colpito dal luogo, ha sottolineato, oltre alla devozione per papa Montini, la capacità della fede di generare e custodire bellezza. La meraviglia delle Grazie ne è la dimostrazione.
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