Liste d'attesa, servirebbero 50mila ore di straordinari dei medici bresciani
Non poteva passare inosservata, tanto era macroscopica la natura del provvedimento: al Policlinico di Bari tre primari sono stati multati per i troppi straordinari effettuati durante il Covid. «Da eroi alla multa il passo è stato davvero troppo breve». Tanto macroscopica, la vicenda, che dopo la lettera scritta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella dal primario del Pronto soccorso, al quale era stata comminata una multa di 27mila euro, l’Ispettorato nazionale del Lavoro ha dapprima sospeso le sanzioni. Che, poi, sono state annullate.
Interrogativi
Il «caso» pone molti interrogativi. E li pone nei giorni in cui, sul piano sindacale, è stato siglato il contratto della dirigenza sanitaria e, su quello formativo, i dati dei giovani medici che scelgono di specializzarsi in discipline quali la Medicina d’Emergenza e Urgenza sono impietosi. Nel Bresciano - anche se il numero non è ancora definitivo perché potrebbero esserci degli slittamenti - su sedici borse a disposizione, gli iscritti sono undici. Non solo. Nei giorni in cui nella manovra economica 2024 vi sono scelte che incidono sulla sanità e sul suo capitale umano.
I medici bresciani
Verbale annullato
Il verbale dell’Ispettorato del Lavoro di Bari è stato annullato in autotutela applicando l’esimente di necessità, stante lo stato emergenziale da Covid 19 nei periodi oggetto di contestazione. In altre parole, non risponde delle violazioni amministrative chi ha commesso il fatto nell’adempimento del dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa».
Nella manovra economica 2024 del governo il tema della mancanza di personale emerge in tutta la sua drammaticità. Un esempio: all’Asst Spedali Civili, dal 2019 ad oggi, sono stati «tagliati» cento posti letto perché non c’è un numero sufficiente di professionisti che ne garantisca il funzionamento.
Si chiedono più ore
La soluzione? «Per accorciare i tempi di attesa, la cui lunghezza ha cause strutturali, si pensa - spiegano i vertici di Anaao, tra i sindacati più rappresentativi degli ospedalieri - di chiedere più ore a un personale stremato da una carenza di organico drammatica e un peggioramento senza precedenti delle condizioni lavorative. Come se l’orario di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari fosse una variabile indipendente disponibile all’infinito: 38 ore di debito contrattuale, il più alto del comparto sanità, turni notturni e festivi extra a causa della carenza di personale, 2,5 milioni di ore richieste (una stima di 50mila solo per il Bresciano, ndr) per la riduzione delle liste di attesa, altri 10 milioni di ore eccedenti, nemmeno retribuite o recuperate, e 5 milioni di giornate di ferie arretrate. Senza considerare che 6 su 10 si scoprono in burn-out, dopo una pandemia che li ha prosciugati di energie fisiche e mentali, a una età media che li vede al primo posto al mondo. Non c’è spazio per “più ore”».
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato