L’incognita Passante preoccupa i pendolari
Dal 23 luglio il Passante ferroviario milanese è di fatto chiuso. Da allora numerosi pendolari, tra i quali non pochi bresciani, sono costretti a usare i più lenti e scomodi mezzi di superficie per raggiungere le loro destinazioni. Addirittura qualcuno ha scelto di abbandonare il treno e di raggiungere in auto il capoluogo lombardo.
«Quei 300 metri di binario in curva tra la stazione di Dateo e Porta Vittoria - rimarca Dario Balotta di Europa Verde - sono attivi dal 2004 e non avevano mai dato problemi: oggi invece hanno mandato in officina per motivi di sicurezza 55 treni con le ruote da profilare ed è stato necessario chiudere una linea ferroviaria strategica. Neppure il sequestro dei magistrati milanesi della tratta ha chiarito le cause della messa fuori uso dei bordini delle ruote dei treni suburbani regionali».
Ma si possono fare ipotesi? «Se fosse per un anomalo quanto improbabile raggio di curvatura del binario troppo stretto - riflette Balotta - questo si poteva sostituire in una notte. Il gestore dei binari Rfi non parla. Trenord ha fatto solo sapere che l’usura delle ruote è anomala. A questo punto c’è da chiedersi se la mescola del metallo con cui è fatta la ruota sia temperata al punto giusto. La causa potrebbe essere ricercata dentro una partita di ruote con una mescola sbagliata che non regge le usure del bordino. In ogni caso non è possibile tenere chiusa una linea strategica come quella del Passante ferroviario senza un perché. Sorprende che la nuova super agenzia per la sicurezza la sicurezza ferroviaria e delle infrastrutture stradali (Ansfisa), creata dopo il disastro del ponte Morandi, non si sia ancora mossa per far luce sulle responsabilità e indicare una via d’uscita».
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