L'ictus è un pericolo anche in età giovanile

Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, l’ictus ischemico colpisce anche persone di età compresa tra i 18 e i 45 anni.
AA
Contrariamente a quel che si potrebbe pensare, l’ictus ischemico colpisce anche i giovani. In particolare, circa il 10-15% di tutti gli ictus ischemici avviene tra persone tra i 18 e 45 anni, con una prevalenza pari al doppio di quella della sclerosi multipla, e un’incidenza in progressivo aumento nell’ultimo ventennio.

È quanto ha spiegato Alessandro Pezzini, coordinatore del Progetto Ipsys (Italian Project on Stroke in Young adults), al congresso della Società italiana di neurologia a Milano. «L’impatto della malattia è considerevole - rileva - in termini clinico-assistenziali ed economici. Nonostante ciò, la ricerca su questa patologia in età giovanile è limitata». Al progetto ha partecipato una rete di 24 centri neurologici, coordinati dalla clinica neurologica dell’università di Brescia.

L’analisi è stata condotta su 1.867 soggetti colpiti da un primo ictus cerebrale ischemico tra i 18 e i 45 anni, reclutati tra il 2000 e il 2012, seguiti per un follow up medio di circa 46 mesi. Durante il follow up sono stati documentati 163 casi di infarto, ischemia o trombosi dopo un primo ictus, pari ad un rischio del 14.7% a 10 anni dall’evento, e identificati alcuni fattori che aumentano il rischio di eventi ricorrenti durante il follow up.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato