L’ex procuratore Buonanno li denunciò: giornalisti assolti

Per i giudici non ci fu diffamazione ai danni del magistrato nel racconto di un'inchiesta. «Esercitati il diritto di cronaca e di critica»
Un’aula di tribunale (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Un’aula di tribunale (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Assolti. Perché è stato legittimamente esercitato il diritto di cronaca. E di critica. Si è chiuso così davanti ai giudici di Venezia il processo di primo grado a carico di tre giornalisti bresciani accusati di diffamazione a mezzo stampa dall’ex procuratore capo di Brescia Tommaso Buonanno.

A processo erano finiti il cronista del nostro giornale Andrea Cittadini e i colleghi Wilma Petenzi del dorso bresciano del Corriere della Sera e Mario Pari di Bresciaoggi oltre all’ex direttore del Giornale di Brescia Giacomo Scanzi e al direttore di Bresciaoggi Maurizio Cattaneo, accusati quest’ultimi due di omesso controllo.

I tre cronisti di giudiziaria erano invece stati rinviati a giudizio per diffamazione perché, secondo l’accusa, con i loro articoli nel novembre 2014, avevano «screditato l’immagine del magistrato suggerendone - recitava il capo di incolpazione - l’odioso comportamento di aver condiviso la limitazione della libertà personale del figlio e i maltrattamenti inflittigli». Sette anni fa i giornalisti avevano raccontato gli sviluppi dell’inchiesta sulla comunità di recupero Shalom di Palazzolo relativa alla gestione degli ospiti (conclusa con tutte assoluzioni) citando anche l’indagine nel 2011 a carico di Tommaso Buonanno che, prima di venire nominato procuratore a Brescia, era stato indagato (procedimento poi archiviato) dai colleghi bresciani per sequestro di persona nell’ambito dell’ingresso in comunità di un figlio.

Nel corso del processo, celebrato a Venezia (Tribunale di competenza in vicende che coinvolgo magistrati operativi nel distretto di Brescia) la Procura in aula aveva chiesto la condanna ad un anno e tre mesi per i tre cronisti e a dieci mesi per i direttori delle due testate bresciane. Le difese avevano ribattuto chiedendo invece l’assoluzione appellandosi al diritto-dovere di informare. Ieri la sentenza: Cittadini e Pari sono stati assolti perché hanno esercitato il legittimo diritto di cronaca. Petenzi anche quello di critica. I due direttori perché il fatto non sussiste. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i prossimi novanta giorni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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