L’ex mobilificio Ancilla Scalvini rinascerà con il gruppo Duferco

Al momento non è ancora possibile conoscere i dettagli del progetto di Poncarale
Così si presenta oggi l’ex mobilificio di Poncarale - © www.giornaledibrescia.it
Così si presenta oggi l’ex mobilificio di Poncarale - © www.giornaledibrescia.it
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Tra vetrate frantumate, rifiuti abbandonati e verde selvaggio, l’area su cui sorge l’ex mobilificio Ancilla Scalvini di Poncarale può finalmente guardare al futuro. La proprietà ha infatti ceduto i circa 20mila metri quadri attualmente occupati dal megastore chiuso nel 2007 al gruppo Duferco. Al momento non è ancora possibile conoscere i dettagli del progetto, che sarà presumibilmente legato al vicinissimo stabilimento di San Zeno, dove la controllata Duferco Travi e Profilati sta finendo di realizzare un nuovo laminatoio alimentato con energie rinnovabili, tra cui l’idrogeno.

La destinazione dell’area e le tempistiche della sua riconversione sono ancora un’incognita: la stessa proprietà preferisce non sbilanciarsi sulla questione. Di certo c’è, però, che nel suo futuro sono destinati a scomparire, insieme alla mega scritta rossa Ancilla Scalvini, che occhieggia dal margine della statale 45 bis, anche i rimasugli di quello che a suo tempo è stato un punto di riferimento per il mercato dei mobili. L’immobile, ormai in stato di completo abbandono, «è tutt’altro che un bel biglietto da visita per il nostro paese» afferma il sindaco Antonio Zampedri. Il primo cittadino e la sua squadra al momento sono in attesa di conoscere che progetti ha in serbo la nuova proprietà per l’ex mobilificio.

«Presumo che ci incontreremo per parlarne - annuncia Zampedri -: al momento ci sembra già un bel passo avanti il solo fatto che l’area sia stata acquistata e possa quindi avere un futuro diverso da quello attuale di totale abbandono»

. Il destino toccato all’ex showroom sembra essere diverso - e sicuramente migliore - dell’altra area in disuso sul territorio di Poncarale: l’ex consorzio agrario, più volte teatro di occupazioni abusive e feste illegali. «Lì ci sono problematiche diverse - spiega il primo cittadino - prima di tutto c’è una bonifica da fare: noi nel frattempo abbiamo abbassato gli oneri e aumentato la capacità di costruzione per incentivare eventuali compratori».

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