L’ex Genio civile è il nuovo B&B Hotel Brescia
Una nuova struttura per ospitare il turismo di svago e d’affari. La rinascita di un luogo in disarmo da dieci anni nel centro della città. Un volano per l’economia grazie anche l’indotto che potrà creare. Tre azioni in una. È l’apertura da lunedì scorso del B&B Hotel Brescia di piazzale Cremona nato sulle ceneri dell’ex Genio civile.
Un anno e mezzo di lavori nel pieno della pandemia, un investimento sui 15 milioni fra recupero dell’edificio e gestione nei prossimi 25 anni, 85 camere a partire da 39 euro, 4 milioni di valore aggiunto per la città calcolando i fornitori, i 15 dipendenti, la ricaduta sugli esercizi commerciali e sulla ristorazione: sono alcuni numeri del 18° albergo tre stelle della catena B&B Hotels in Lombardia (49 in Italia, 550 all’estero). Proprietaria del fabbricato è l’Immobilgi del gruppo Giudici, che l’ha affittato alla catena nata in Francia nel 1989 ed acquisita due anni fa dalla società di investimento Goldman Sachs Merchant Banking.
«Siamo qui perché crediamo alle potenzialità di Brescia - sottolinea il presidente di B&B Hotels Italia, Valerio Duchini -. Una città strategica, capace di accogliere un turismo del tempo libero come d’affari». La stessa posizione della struttura è strategica: vicino alla stazione ferroviaria («Con l’Alta velocità in mezz’ora si arriva a Milano»), alla metropolitana, alle grandi vie stradali di collegamento, al centro storico cittadino.
L’Hotel non fa servizio di ristorante. Lo stile è di qualità, sobrio e funzionale, secondo la politica di B&B, che spesso prende in affitto, riqualifica e gestisce immobili dismessi. Come in questo caso. «Siamo aperti solo da inizio settimana, ma abbiamo già venti camere occupate», commenta Duchini. «Abbiamo voluto fortemente questo investimento a Brescia che coniuga qualità e prezzi contenuti, non ci hanno fermato nemmeno le difficoltà del Covid».
Nel 2020 la B&B ha aperto tre strutture (due a Firenze, una a Milano), quest’anno siamo a sette («Entro fine anno saliremo a dieci»). Il progetto di recupero dell’immobile è firmato dall’arch. Giuseppe Marrelli, l’opera è stata realizzata dall’impresa Giudici (nata nel 1935: cinque anni prima che venisse costruito lo stabile di piazzale Cremona). L’omonimo gruppo aveva acquistato lo stabile dalla Regione. «Avevamo pensato ad alloggi, bar, spazi commerciali, ma la crisi dell’edilizia ha bloccato tutto», spiega il patron Stefano Giudici. Poi i contatti con la B&B e la proposta dell’albergo, «che per altro - prosegue - rispetta la vocazione unitaria dell’immobile. Il progettista ha interpretato in chiave moderna lo stile originario».
All’interno è stata conservata la grande scala che collegava i tre piani, al centro è stato costruito l’ascensore. I muri interni hanno i mattoni a vista. L’Hotel garantisce alcuni posti auto e il servizio bici; ogni ospite dispone di connessione wi-fi a 200 Mb/s illimitata e gratuita anche nelle camere e di una smart tv. «Ogni volta che si compie un intervento di rigenerazione urbana aumentano la sicurezza e la qualità di vita nella città», commenta il sindaco Emilio Del Bono. Benvenuta, dunque, l’operazione di piazzale Cremona. Ha rinnovato un edificio vuoto e malmesso destinandolo ad una funzione necessaria. «Brescia è una città di servizi per le persone e le imprese e coltiva grande ambizioni turistiche». In quest’ultimo senso è molto cresciuta negli anni. La pandemia ha solo frenato un percorso che troverà il suo slancio nel 2023 quando Brescia sarà capitale italiana della Cultura. Un evento che, solitamente, richiama nella città titolata fra le 700mila e il milione di persone. «Dobbiamo farci trovare pronti anche sotto l’aspetto dell’accoglienza», invita il sindaco.
Quello aperto dalla società B&B «è un albergo in posizione strategica, di qualità, utile». Lo è ancora di più in prospettiva: «La fermata di Brescia dell’Alta velocità, una volta completata la connessione ad est, sarà strategica. Le Fs - spiega Del Bono - prevedono che il passaggio dalla nostra stazione salga da 10 milioni di viaggiatori a 17». Con ciò che ne consegue in termini di domanda di strutture ricettive. Nato nel 1939 per ospitare le organizzazioni rionali del Fascio, dopo la guerra lo stabile venne occupato dal Genio civile fino al 2000, quando gli uffici regionali si trasferirono nel Pirellino di via Dalmazia. Nel 2005 la messa in vendita. Per alcuni anni ospitò l’assessorato all’Istruzione della Provincia, nel 2010 l’abbandono. Ieri mattina l’inaugurazione con il sindaco, gli assessori al Bilancio Fabio Capra e alla Rigenerazione urbana, Valter Muchetti. Per lo storico edificio inizia un altro pezzo di storia.
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