Leonzi, da 40 anni femminista «atipica» tra famiglia e società

Partito nell’82 da Brescia il Movimento casalinghe da lei fondato ha dato voce alle lavoratrici «silenziose»
Passaggio di testimone. Tina Leonzi, a destra, e la nuova presidente del Moica Anna Vitali
Passaggio di testimone. Tina Leonzi, a destra, e la nuova presidente del Moica Anna Vitali
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Da 40 anni la finalità del Moica è il riconoscimento dell’importanza del lavoro familiare e della dignità di coloro che lo svolgono. Delle «casalinghe», insomma. Obiettivo per il quale si è spesa la fondatrice Tina Leonzi che nel lontano novembre 1982, in una saletta del Centro pastorale Paolo VI, con otto firmatarie dava vita al Movimento italiano casalinghe.

Lo ha ricordato ieri la stessa Leonzi, in una mattina celebrativa proprio al Paolo VI (aperta col saluto di mons. Gaetano Fontana, vicario della Diocesi ed il benvenuto di Camilla Occhionorelli, segretaria generale Moica), affiancata dalla nuova presidente nazionale Anna Vitali cui ha passato il testimone a marzo. Per l’occasione a Tina, che nella sua esperienza alla guida del movimento ha ricevuto molti riconoscimenti, è stata conferita la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica ed è giunto il patrocinio di Camera e Senato.

Gli inizi

«Come mi sono avvicinata al progetto del Moica? Erano momenti difficili, stragi, contestazioni - ha riferito la presidente onoraria -. Erano nati i movimenti femministi nei quali, pur ritenendomi femminista, non mi riconoscevo. Sollecitata da don Marco Pasini, allora direttore della rivista "Madre" creai un gruppo di studiose per la promozione della donna. Parlare di femminismo cristiano sembrava una contraddizione, eppure ci abbiamo creduto e alla fine è stato compreso».

Le tappe successive riguarderanno la costituzione di gruppi sul territorio nazionale, le molte attività di carattere culturale e sociale: convegni, corsi, premi nazionali. Oggi il logo è stato rinnovato ed è diventato Moica-Donne attive in famiglia e società. Del resto la fondatrice ha sempre insistito sull’importanza del linguaggio. «Presidente meravigliosa - l’ha definita Anna Vitali -, ha permesso a tante donne di consapevolizzare la propria identità di figlie, mamme, nonne. L’impegno familiare tocca tutte le categorie sociali: non c’è donna di cui si possa dire "non lavora". Siamo equilibriste tra famiglia e professione, acrobate dello smart working».

Testimoni

Molte le testimonianze rese per l’anniversario, tutte a sottolineare l’importanza dell’operato del Moica in quasi mezzo secolo di vita: dal sindaco Emilio Del Bono («Un’attività testarda e controcorrente, grazie alla quale ha conquistato una voce autorevole presso le istituzioni») al prefetto Maria Rosaria Laganà e al rettore di UniBs Maurizio Tira, che ha sottolineato l’evoluzione del mondo del lavoro quale opportunità per la conciliazione dei tempi.

Annamaria Gandolfi, consigliera di parità regionale, pone l’accento su «quel 40% di donne senza lavoro e che non sono autonome». Intervenuti anche Giovanni Lodrini, ad di Foppa Group, la consigliera regionale Simona Tironi, la quale ha lanciato l’invito alla condivisione dei progetti della Regione legati a distubi alimentari e disagio giovanile, e la collega Francesca Ceruti. La mattina è proseguita con le relazioni di Linda Laura Sabbadini direttrice Istat e chair Women20Italy, e di Gianluigi De Paolo presidente nazionale Forum associazioni familiari.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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