Lech Walesa, Nobel per la Pace nel 1983 e fondatore di Solidarność, sarà a Brescia

Invitato dall'Associazione Tito Speri, sarà al Paolo VI per l'incontro «Dall'Atlantico agli Urali. L'Europa di Karol Wojtyla e di Solidarność»
LECH WALESA A BRESCIA
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Lech Walesa, l'uomo che fondò il sindacato Solidarność, Solidarietà, l'operaio elettricista dei cantieri di Danzica diventato poi presidente della Polonia, insignito del Nobel per la Pace nel 1983, è simbolo di democrazia, traghettatore del suo Paese fuori dal comunismo.

Assieme al Papa polacco, Giovanni Paolo II, ha avuto un ruolo fondamentale nella fine della Guerra fredda, della separazione del mondo in due blocchi contrapposti.

L'incontro

Walesa sarà a Brescia, al Centro pastorale Paolo VI, il 4 febbraio, invitato dall'Associazione culturale Tito Speri. L'incontro «Dall'Atlantico agli Urali. L'Europa di Karol Wojtyla e di Solidarność», moderato dal caposervizio del nostro quotidiano, Andrea Cittadini, inizierà alle 18.30 (ingresso libero).

Al fianco di Walesa ci saranno Rocco Buttiglione, docente alla Pontificia Accademia Scienze Sociali e monsignor Marco Alba, vicario giudiziale della Diocesi di Brescia. «Europa, ritrova te stessa. Sii te stessa. Riscopri le tue origini», disse Papa Giovanni II nel discorso «L'Atto Europeistico», pronunciato il 9 novembre 1982 a Santiago De Compostela, anni prima della Caduta del Muro di Berlino. Il 4 febbraio, con Walesa, si parlerà di Europa, dell'idea di Europa cara a Wojtyla e Solidarność.

«Ciò che è avvenuto - sottolinea Massimiliano Battagliola, del direttivo dell'Associazione Tito Speri -, è esattamente il contrario di quel che si auspicava Giovanni Paolo II già nel lontano 1892. Rifletteremo sulla crisi di valori dell'Europa. Una crisi che prima che politica ed economica, è valoriale e culturale. Wojtyla ricordava che la storia della formazione delle nazioni europee non potesse prescindere dalla loro costante evangelizzazione e che oggi, dopo ben venti secoli di storia, non si può comprendere un'identità europea senza il Cristianesimo, in quanto proprio in esso si possono ritrovare le radici comuni dalle quali è nata proprio la civiltà dell'intero continente».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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